centro cultural tina modotti Franco Arminio Gli Inagibili
Io credo di appartenere a una tipologia umana di cui si parla poco: gli inagibili.
L’uomo inagibile è come una casa colpita dal terremoto. Non è caduta, ma è pericoloso starci dentro, è, appunto, inagibile.
Il terremoto che rende inagibili gli umani in genere si verifica nell’infanzia. Non è detto che il terremoto è quello che ci raccontiamo noi ricostruendo la nostra da vita da soli o con l’aiuto di un analista. Il terremoto di cui parlo è molto misterioso, è qualcosa di diverso dal trauma.
Gli inagibili sono inquieti di lungo corso, con l’aggiunta di tremori feroci e improvvisi.
Le persone rotte temono di cadere, magari per un nuovo terremoto anche lieve. E il timore ancora più grande è la sensazione di essere irreparabili. Se chiudi una crepa se ne apre un’altra. Se la nascondi se ne aprono tantissime. Non sei più un essere umano ma un allevamento di crepe.
L’unico sollievo possibile per chi è inagibile è trovare persone con gli stessi problemi e farsi compagnia.
Tu pensi di essere una sventura particolare e invece ti accorgi che è proprio la condizione umana ad essere inagibile.
E allora ti ritrovi fratello di gente che ti sembrava incolume e vigorosa. Tutta apparenza.
La verità è che da tempo gli esseri umani sono divenuti inagibili o forse lo sono sempre stati.
Siamo bruciati dalla vampa del venire al mondo e passiamo la vita dentro questa vampa fino a diventare cenere.
La salute può venire solo dalla resa al nostro destino.
La farfalla paga il suo prezzo a essere farfalla, la pietra paga il suo prezzo a essere pietra.
Noi siamo vivi perché siamo inagibili.
Se fossimo saldi e senza crepe non saremmo carne viva ma calcestruzzo.
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Franco Arminio
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