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Francesco Petrarca (Arezzo, 1304 – Arqua,1374)

17/06/2023 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo Francesco Petrarca

Pace non trovo e non ho da far guerra
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra ‘l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto ‘l mondo abbraccio

Non ho pace e tuttavia non ho mezzi per combattere,
ho paura e speranza; ardo e sono impassibile;
e volo sopra il cielo, e mi giaccio inerte a terra;
e non ho nulla in mano, e mi slancio ad abbracciar tutto.

Francesco Petrarca

da Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) XIV sec.

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immagine dal web

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Il Canzoniere è la storia, raccontata attraverso la poesia, della vita interiore di Petrarca.

La prima edizione a stampa del Canzoniere si ebbe nel 1470 a Venezia presso il tipografo tedesco Vindelino da Spira. Di questa editio princeps sopravvivono meno di trenta esemplari, conservati presso biblioteche italiane, europee e americane.

La raccolta comprende 366 (365, come i giorni in un anno, più uno introduttivo: “Voi ch’ascoltate”) componimenti: 317 sonetti , 29 canzoni , 9 sestine , 7 ballate e 4 madrigali. Non raccoglie tutti i componimenti poetici del Petrarca, ma solo quelli che il poeta scelse con grande cura; altre rime (extravagantes) andarono perdute o furono incluse in altri manoscritti.

La maggior parte delle rime del Canzoniere è d’argomento amoroso, una trentina sono di argomento morale, religioso o politico.

 

cctm.website

Francesco Petrarca (Arezzo, 1304 – Arquà, 1374) è stato assieme a Dante il principale poeta italiano in volgare del Trecento e, in assoluto, uno dei principali lirici di tutta la letteratura italiana: la sua opera principale, intitolata Rerum vulgarium fragmenta (Canzoniere), è uno dei capolavori della poesia lirica e in essa Petrarca è l’iniziatore della poesia amorosa moderna, lontana dalle idealizzazioni dello Stilnovo e volta soprattutto all’espressione della soggettività dell’autore.

Petrarca è stato anche fecondissimo scrittore latino e ci ha lasciato, oltre a opere in versi, anche numerosi trattati di vario argomento, nonché un epistolario che riprende la struttura di quello ciceroniano

 

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Erano di pietra celeste, tutti fichi d'india, e qu Erano di pietra celeste, tutti fichi d'india, e quando si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava, lungo la linea, per cogliere i frutti coronati di spine che crescevano, corallo, sulla pietra.
Elio Vittorini

[Conversazione in Sicilia]

dipinto Renato Guttuso
Doris Bellomusto Cosa so dell’amore? … https:/ Doris Bellomusto Cosa so dell’amore? … https://cctm.website/doris-bellomusto-cosa-so-dellamore/
@dorisbellomusto #cctmwebsite #poesia #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #amore
Non ho mai capito dove finisce l’amore che non u Non ho mai capito dove finisce
l’amore che non usi.
Vorrei, da brava massaia,
usarne gli avanzi per le polpette, concimarci le piante … https://cctm.website/stella-poli-italia/
#stellapoli #amore #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Tra due persone accade che talvolta, molto raramen Tra due persone accade che talvolta, molto raramente, nasca un mondo.

Questo mondo è poi la loro patria, era comunque l’unica patria che noi eravamo disposti a riconoscere. Un minuscolo microcosmo, in cui ci si può sempre salvare dal mondo che crolla.

Martin Heidegger

foto Laura Makabresku
Non sono solitario, le dissi. E stavo per aggiung Non sono solitario, le dissi. 
E stavo per aggiungere: sono solo, è diverso.

Stefano Benni

foto Kento Izumi‎
Non si può vedere il sospiro, la speranza, l'atte Non si può vedere il sospiro, la speranza, l'attesa, la verità. 
Non si può vedere il tuo nome chiuso nella mia gola, il tuo “sì” nel mio sangue, la sete e la fame che ora chiedono solo di te, e il nodo che mi hai stretto alle viscere, e l'affanno di non saperti seguire, se non con il mio passo lento, che esiste solo in funzione del tuo, che sa solo la strada che vedi tu. 

L'acqua che nutre non resta in superficie. E' invisibile.

Luciana Manco

foto @maleyphoto
Fabio Magnasciutti Fabio Magnasciutti
L’idea è quella di leggere in pubblico l’Ilia L’idea è quella di leggere in pubblico l’Iliade. Un reading lungo una dozzina di ore, diviso in tre serate. Una scena essenziale, costumi appena accennati … https://cctm.website/38-iliade-baricco-terza-serata-agamennone/
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Forse abbiamo avuto solo sette notti non so non le Forse abbiamo avuto solo sette notti
non so
non le ho contate
come avrei potuto … https://cctm.website/idea-vilarino-uruguay-2/
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photo: Nickolas Muray, Frida Kahlo With Magenta Re photo: Nickolas Muray, Frida Kahlo With Magenta Rebozo, 1939 … https://cctm.website/frida-kahlo-mexico-62/
#fridakahlo #nickolasmuray #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Matilda, mia cara, ti scrivo questa lunga lettera Matilda, mia cara,
ti scrivo questa lunga lettera a pochi giorni dal mio novantaduesimo compleanno, mentre tu hai quasi quattro anni e ancora non sai cosa sia l’alfabeto. Spero che tu possa leggerla nel pieno della tua giovinezza ... https://cctm.website/andrea-camilleri-lettera-a-matilda/
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🍁🍂 🍁🍂
Qual è la parola per dire che non si hanno più s Qual è la parola per dire che non si hanno più sentimenti
negativi verso chi ti ha ferito?
Perdono, mi hanno risposto. Ma io volevo, al contrario, parlare
del rancore.
Questo è stato l’inizio e può valere come esempio.
Ogni giorno c’è una parola nuova di cui non ricordo il senso
e il cui suono tintinna un motivo percepito a brani
familiare una volta, ora perduto.
La sua luce abituale cade. Di colpo non importa,
provo rancore, perdono chi prova rancore, mi perdono?
C’è un alfabeto incomprensibile, un linguaggio dimenticato.
I nomi ruotano privi della loro materia fin dal mattino.
Come chiamare la stoffa bianca che il vento muove davanti
alla vetrata?
Tenda, tende. Il riso mi si annida in gola.
Lei, cioè io, tende a cosa?
Qui so rispondere: tendo alla terza persona
alla grazia sperimentata una volta sola
di un dolore sdoppiato e spinto fuori
poi fissato, ascoltato perfino nello scroscio delle lacrime
ma da un’altra me stessa
capace di lasciare la sua vecchia pelle sulla terra.

Antonella Anedda 

 foto © Nini Kubaneishvili
Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi s Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. 

Emil Cioran
foto Saul Leiter
Fabio Magnasciutti Fabio Magnasciutti
Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna di Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna distrarsi.

Albert Camus

foto keristi  k
di Maya Angelou Ho imparato che qualsiasi cosa a di Maya Angelou 

Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l’oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e il domani sarà  migliore.
Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata piovosa, la perdita del bagaglio, l’intrico delle luci dell’albero di Natale.
Ho imparato, indipendentemente dal rapporto che abbiamo coi nostri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita.
Ho imparato che il semplice sopravvivere è diverso da vivere.
Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance.
Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle.
Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta.
Ho imparato che anche quando ho delle sofferenze non devo essere una sofferenza.
Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno.
Ho imparato che le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle.
Ho imparato che ho ancora molto da imparare.
Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto hai detto, dimenticheranno quanto hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire.

illustrazione Ofra Amit
Carezze, ecco. Io se fossi una mano sognerei care Carezze, ecco. 
Io se fossi una mano sognerei carezze, quel bel contatto che consola la pelle che le riceve e anche quella che le fa.

Sergio Claudio Perroni

Foto: Laura Makabresku
Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un l Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.

Amos Oz

[Una storia di amore e di tenebra, traduzione di E. Loewenthal, Feltrinelli, 2003]
Pier Vittorio Tondelli da Biglietti agli amici, Ba Pier Vittorio Tondelli da Biglietti agli amici, Baskerville, 1986 … https://cctm.website/pier-vittorio-tondelli-biglietti-agli-amici/
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