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Donata Vittani (Italia)

07/05/2018 By carlaita

centro cultural tina modotti caracas donata vittani

“In franchi o in euro?” Prima o poi dovrò chiederlo a qualcuno che se ne intende se quando usi la carta di credito in Svizzera è più conveniente pagare in franchi o in euro.

“In franchi”. Venti franchi e mezzo. Neanche tanto. In confronto alla salassata di ieri con i massaggi, oggi mi va di lusso, anche se questa vacanza mi sta costando mezzo stipendio. Mio figlio, tredici anni, passa dal padre la fine delle vacanze natalizie e io non ho voluto restare a casa il giorno dell’epifania sola come una befana.

Mio marito mi ha lasciato da un anno esatto, dopo una vita passata insieme, e il 2011 appena terminato è stato il mio annus horribilis.

Non che non avessi avuto giorni difficili in passato, mia mamma è morta vent’anni fa tenendomi la mano, e neppure dopo è stato sempre rose e fiori, ma ho superato tutto col tempo e con un po’ di rassegnazione. Forse perché ero più giovane. Forse perché non ero da sola. E così, da sola, ho deciso di trascorrere questi quattro giorni in Engadina, dove prima della separazione passavamo le vacanze invernali e parte di quelle estive.

Anche tu, però … vai in Valtellina! vai sulle Dolomiti! No. In Engadina. Era una prova che dovevo superare. Fare le vacanze da soli non è facile. Devi rompere l’imbarazzo tuo, degli amici e di quelli che ti vedono in giro da sola. Quando sei da sola hai la presuntuosa sensazione che tutti ti guardino, tutti si accorgano e si domandino che cosa ci fai li da sola.

Che sei una sfigata che nessuno vuole, che tutti hanno ripudiato. Come se davvero tutti non avessero niente di meglio da fare che guardare te.

Senza mio figlio (che sta crescendo e si è occupato fin troppo della mamma), senza amici (ho evitato di chiamare anche quelli che mi hanno cercato più volte, rischiando di fare la figura della stronza incontrandoli per caso) e persino senza Marta, il nostro vecchio golden retriever che, nonostante quindici anni suonati, un soffio al cuore e una brutta caduta in un burrone ghiacciato, si diverte ancora a nascondersi nella neve. Volevo prendermi cura di me: passeggiate silenziose, un po’ di shopping, musei, terme, massaggi.

Coccole.

Anche se nella mia stanza ‘doppia uso singolo’ (che non si capisce se la chiamano così apposta per sottolineare che sei una sfigata) mentre mangio un panino davanti alla tele, mi domando se è stata davvero una buona idea.

Sto entrando in sauna. La sauna di Pontresina non è elegante come quella dei mega alberghi della zona, ma io mi trovo a mio agio proprio per l’atmosfera rilassata e senza pretese. Aprire le porte della sauna, di quella sauna, è come entrare in un altro mondo. Dove le persone di entrambi i sessi girano nude senza malizia né vergogna. Dove ti siedi a sudare senza veli vicino a uno che per strada non avresti salutato e forse nemmeno guardato. Dove riconosci i pochi italiani perché, come te le prime volte, sono gli unici ad aggrapparsi al proprio asciugamano come un bimbo alle gonne della madre.

Ho imparato a mie spese che in sauna è meglio guardare gli occhi e non il resto, per evitare di vedere cose che non fanno bene allo spirito. Ma in sauna, oggi, gli occhi non mi bastano.

Seduto con eleganza sull’ultimo ripiano di legno, con belle spalle diritte e gambe lunghissime, c’è l’uomo più bello del mondo. Ha tra i cinquanta e i cinquantacinque anni, capelli corti ricci, bianchissimi. Occhi azzurri brillanti che spiccano su un viso delicatamente abbronzato. Sorriso accennato, ma delizioso.

Mi sistemo in modo da fingere concentrazione sul mio riposo e continuare a guardarlo, ma dopo un po’ lui si alza, il legno scricchiola appena sotto il suo movimento, apre la vetrata con garbo ed esce nel prato innevato, nudo, senza asciugamano. E lì, saldo sui piedi come un guerriero vichingo prima della battaglia e imperturbabile come un filosofo greco davanti alla morte, incomincia a spalmarsi di neve.

In sauna la temperatura aumenta o forse sono io che ho questa impressione. L’odore di pino del legno è sempre più forte, io rimango inchiodata alla mia panca e cerco di non pensare a niente, a chi ero prima, alla moglie che non sono più, alla madre che per fortuna sarò sempre, alla donna che continuo ad essere. Lui è bellissimo. Alto e magro il giusto. Senza pancia. Un sedere non troppo tondo ma disegnato alla perfezione. Sodo, senza la classica sagoma bianca delle mutande così deprimente, come se fosse abituato a girare sempre senza vestiti.

Penso che ora mi alzo e lo raggiungo. Penso che ora lo bacio lì nella neve, davanti a tutti. Penso alla storia d’amore che sta per iniziare. Penso che è ora di smettere di piangere. Penso che vale la pena darsi un’altra possibilità. Penso che è una fortuna avere un’altra possibilità.

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Donata Vittani

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amore single donata vittani sfigata cctm caracas poesia latino america
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opera: Jordan Mejias, Back 

Donata Vittani

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Salvador Dali, Elsa Schiaparelli Shocking Radiance Salvador Dali, Elsa Schiaparelli Shocking Radiance perfume bottle, 1943 … https://cctm.website/salvador-dali-e-elsa-schiaparelli-4
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Più resistente del filo di metallo che sorregge l Più resistente del filo di metallo
che sorregge l’orchidea stanca …
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Sai quel luogo che sta fra il sogno e la veglia, d Sai quel luogo che sta fra il sogno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? Quello è il luogo dove io ti amerò per sempre, Peter Pan. È lì che ti aspetterò. 
James Matthew Barrie
dipinto Spirit of the night, John Atkinson Grimshaw , 1879
#barrie #peterpan #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquat C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Joyce Lussu
#giornatadellamemoria #shoah #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Carattere di Vincenzo Cardarelli (Corneto Tarquini Carattere di Vincenzo Cardarelli (Corneto Tarquinia, 1887 – Roma, 1959) … https://cctm.website/vincenzo-cardarelli-carattere 
#cardarelli #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesiaitaliana
Parigi, 25 gennaio 1920: Jeanne Hébuterne, compag Parigi, 25 gennaio 1920: Jeanne Hébuterne, compagna di Amedeo Modigliani, si lancia dalla finestra e muore. E' al nono mese di gravidanza. Il suo epitaffio recita: Devota compagna sino all’estremo sacrificio.
[ Sapete che cos’è l’amore, quello vero? Avete mai amato così profondamente da condannare voi stessi all’inferno per l’eternità? Io l’ho fatto…]
“Paulette Jourdain, che era allora una bambina, si ricorda che la notte in cui Modigliani morì all’ospedale, Zborowski non volle che Jeanne dormisse nello studio della Grande Chaumière. Paulette l’accompagnò in un piccolo albergo della rue de Seme. L’indomani Jeanne andò all’ospedale per rivedere Amedeo. Il padre, silenzioso e ostile, l’accompagnò. Rimase sulla soglia, racconta il dottor Barrieu, mentre Jeanne si avvicinava al cadavere. “Non lo baciò” scrive Stanislas Fumet, amico d’infanzia, con la moglie Aniuta, di Jeanne “ma lo guardò a lungo, senza dir nulla, come se i suoi occhi si appagassero della sua disgrazia. Si ritirò camminando a ritroso, fino alla porta. Conservava il ricordo del viso del morto e si sforzava di non vedere nient’altro”. L’indomani, all’alba, Jeanne Hébuterne si gettò dal quinto piano. “Sembrava un angiolo” disse Foujita, che non rifugge dalla cattiva letteratura. Chantal Quenneville scrive: “Jeannette Hébuterne si era rifugiata dai suoi genitori, cattolici offesi della sua unione con l’ebreo Modigliani, e non diceva una parola. Erano trascorsi due o tre giorni quando domandai ad Andre Delhay: ‘E Jeannette?’. Mi guardò male. Si era gettata, la mattina, dalla finestra del quinto piano della casa dei suoi genitori.”
dai ricordi della figlia di Jeanne e Modì, Jeanne Modigliani
dipinto: ritratto di Jeanne Hébuterne 1919
#jeannehebuterne #modigliani #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Chandra Livia Candiani #chandraliviacandiani #poes Chandra Livia Candiani
#chandraliviacandiani #poesia #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inc Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto.
Alessandro Baricco
foto Ann Skuld
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Antonia Storace Il cuore … https://cctm.website/ Antonia Storace Il cuore … https://cctm.website/antonia-storace-il-cuore
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Cecilia Roda #ceciliaroda #cctmfb #linkinbio #anoi Cecilia Roda
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FLORBELA ESPANCA di Paola Deplano Sono figlia dell FLORBELA ESPANCA di Paola Deplano
Sono figlia dell'amore, o piuttosto dello scandalo.
Mio padre era sposato con una donna, ma ha fatto i figli con un'altra. Due, per la precisione. Me e mio fratello. Questo, alle soglie del 1900.
Sin da piccola, ho creato poesie, prima ancora di scriverle.
Ricordo lunghi pomeriggi passati sotto il tavolo, a canticchiare nenie interminabili.
Dicono che fossi intelligente. Può darsi, visto che sono stata una delle prime donne laureate del Portogallo.
Questa presunta intelligenza, però, invece di facilitarmi la vita, me l'ha resa più complicata. Ciò che per chiunque era scontato, per me diventava impossibile, perchè analizzavo i pro, i contro, le conseguenze e le catastrofi di qualsiasi decisione, persino la più semplice.
Dicono che fossi bella, anche se io mi sono vista sempre brutta. Agli uomini piaceva il mio sorriso. Dicevano tutti così, sembrava si fossero parlati l'un l'altro. E se hanno detto tutti la stessa cosa, doveva essere vera. Per forza.
Mi sono sposata tre volte, tre volte ho divorziato e, non mi vergogno a dirlo, ho avuto anche altri uomini.
Ci amavamo, all'inizio. Poi succedeva qualcosa, qualcosa di sempre diverso, e finiva lì.
Chi dice che si può amare la stessa persona tutta la vita mi fa rabbia, perché sta mentendo, sapendo di mentire.
Sono rimasta incinta molte volte, ma non ho mai stretto un bimbo al seno. Sognavo, vomitando nel bagno. Sognavo una bambina, da riempire di baci e nastri rossi tra i capelli scuri.
Purtroppo, tutte le volte, finiva così: un mare di sangue e l'addio inevitabile.
Poi un giorno è morto  anche mio fratello.
A quel punto c'era rimasta solo la poesia.
Evidentemente, troppo poco per vivere.
L'8 dicembre, il giorno del mio trentaseiesimo compleanno, ho preso le pillole per dormire. Tutto il flacone.
illustrazione collage con sovrapposizioni digitali @dina_atelier_d 
#paoladeplano #florbelaespanca #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
foto: Vincenzo Ferdinandi, Elsa Martinelli con un foto:  Vincenzo Ferdinandi, Elsa Martinelli con un tailleur della linea Sfinge, 1955 
@ferdinandialtamoda #elsamartinelli #altamoda #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #madeinitaly #moda
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà.
Seneca
foto Laura Makabresku
#seneca #paura #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
opera: Gianfranco Baruchello, Lo stato attuale del opera: Gianfranco Baruchello, Lo stato attuale delle cose, 1974 … https://cctm.website/gianfranco-baruchello-italia
#gianfrancobaruchello #arte #cctmwebsite #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Due modi ci sono per non soffrire. Il primo riesce Due modi ci sono per non soffrire.
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’ inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino 
[da “Le città invisibili”]
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La sera verso l’imbrunire vado in direzione oppo La sera verso l’imbrunire vado
in direzione opposta della folla
che allegra e svelta sorte dallo stadio.
Io non guardo nessuno e guardo tutti.
Un sorriso raccolgo ogni tanto.
Più raramente un festoso saluto.
Ed io non mi ricordo più chi sono.
Allora di morire mi dispiace.
Di morire mi pare troppo ingiusto.
Anche se non ricordo più chi sono. 
Sandro Penna
#sandropenna #poesia #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesiaitaliana
Sapessi cosa costa germogliare a freddo in un terr Sapessi cosa costa germogliare a freddo in un terreno senza pace.
Alda Merini
foto Laura Makabresku
#aldamerini #poesia #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere #poesiaitaliana
da Ai figli ci sono cose da dire, Mondadori , 2020 da Ai figli ci sono cose da dire, Mondadori , 2020 … https://cctm.website/cinzia-pennati-italia
#cinziapennati #figli #figlie #cctmfb #cctmwebsite #anoipiaceleggere #leggere
Mi piace pensare che lo abbiamo solo nascosto il n Mi piace pensare
che lo abbiamo solo nascosto
il nostro amore,
messo nella terra come un seme,
e forse altri lo vedranno spuntare.
E’ bellissimo un amore
che sopravvive ai suoi amanti.
Franco Arminio 
opera digitale Catrin Welz-Stein
#francoarminio #amore #cctmfb #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
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