cctm collettivo culturale tuttomondo Chantal Akerman (Belgio)
Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles (1975) è un capolavoro del cinema d’autore diretto da Chantal Chantal Akerman, considerato un manifesto del femminismo cinematografico e un esperimento radicale sulla rappresentazione del tempo e della quotidianità.
Il film segue tre giorni nella vita di Jeanne Dielman (Delphine Seyrig), una vedova che vive a Bruxelles con il figlio adolescente Sylvain. La sua esistenza è scandita da rituali domestici (cucinare, pulire, fare la spesa) e dalla prostituzione occasionale per integrare le entrate. La routine si incrina nel terzo giorno, quando un evento inaspettato innesca un drammatico crollo psicologico.
La narrazione è minimalista: lunghi piani-sequenza registrano ogni gesto di Jeanne, dalle patate tagliate con precisione maniacale alle visite dei clienti, mostrati solo attraverso dettagli (suoni, ombre). L’assenza di dialoghi e la ripetizione delle azioni enfatizzano la meccanicità della sua vita.
Akerman adotta un realismo estremo, ispirato al neorealismo italiano e alla teoria del cinema di Cesare Zavattini. Il film è un documento sulla condizione femminile, denunciando la schiavitù delle mansioni domestiche e la mercificazione del corpo.
Definito «uno dei finali più sconvolgenti della storia del cinema», il film ha influenzato generazioni di registi (da Todd Haynes a Apichatpong Weerasethakul) per la sua audacia narrativa. Nel 2022 la rivista Sight and Sound, pubblicata dal British Film Institute, l’ha inserito al primo posto nella classifica dei cento film migliori di tutti i tempi.
Chantal Akerman (Bruxelles, 1950 – Parigi, 2015) è stata una regista, sceneggiatrice e artista belga, pioniera del cinema sperimentale e del femminismo cinematografico.
Il suo film più famoso è Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles .
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immagine: locandina del film
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