collettivo culturale tuttomondo bianco e nero
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La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
La libertad no sería elegir entre blanco y negro, sino conjurar esas elecciones prescritas.
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Theodor Adorno
da Minima moralia, 1951
Minima Moralia – Meditazioni della vita offesa (titolo originale Minima Moralia – Reflexionen aus dem beschädigten Leben) è un testo di teoria critica scritto dal filosofo tedesco Theodor W. Adorno mentre si trovava in esilio negli Stati Uniti.
Iniziato a scrivere nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, fu ultimato nel 1949. Composto di 153 aforismi e piccoli saggi inerenti alla condizione umana sotto il capitalismo e il fascismo, Adorno illustra e raduna pensieri sulle tendenze in atto nelle famiglie e nelle società del XX secolo, muovendo dalle esperienze e dai comportamenti quotidiani, i cui cambiamenti individua in un rapporto di relazione e connessione coi più disastrosi eventi del Novecento.
Adorno riconosce di identificare le radici nella sua “vita danneggiata”, quella di uno tra i molti intellettuali costretti all’esilio dal fascismo, che “vengono mutilati senza eccezione”. Originariamente, Minima Moralia fu scritto per il cinquantesimo compleanno del suo amico e collaboratore Max Horkheimer, coautore insieme ad Adorno del libro Dialettica dell’illuminismo. (Wikipedia)
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Il libro riconosce le sue radici nella “vita offesa” dell’autore, uno degli intellettuali costretti all’esilio dal regime nazista. Ma come dice uno degli aforismi, “La scheggia nell’occhio è la miglior lente di ingrandimento”.
Come le schegge dello specchio infranto della filosofia, i frammenti del libro cercano di illuminare gli indizi della discesa dell’umanità verso l’inumanità. Minima moralia afferma che la visione giudaico-cristiana-illuministica della redenzione è l’unico punto di vista valido da cui si può affrontare un mondo profondamente tormentato.
Portando la “luce messianica” della critica su un terreno di completa negatività, Adorno cerca di “proiettare negativamente un’immagine di utopia”. (Wikipedia)