cctm collettivo culturale tuttomondo Errico Buonanno (Italia)

Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti.
E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi. Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo.
Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità. Boccaccio sì che aveva vista, la peste. Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre morire.
E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile. Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori. La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro. Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà.
Manzoni rispondeva con la fede e la cultura, che non evitano i guai ma, diceva, insegnavano come affrontarli.
In generale, entrambi rispondevano in modo simile: invitando a essere uomini, a restare umani, quando il mondo impazzisce.
Errico Buonanno
post su Facebook del 31 gennaio 2020
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opera: Pieter Bruegel il Vecchio, Trionfo della morte, 1562
Errico Buonanno (Roma, 14 ottobre 1979) è uno scrittore, giornalista, autore radiofonico e televisivo italiano.
Collabora con diverse testate. Per il «Corriere della Sera» ha realizzato la webserie I ragazzi degli anni 90.
Tra i suoi libri, Piccola serenata notturna (Marsilio 2003), L’eternità stanca (Laterza 2012), Vite straordinarie di uomini volanti (Sellerio 2018), Falso Natale (Utet 2018) e Sarà vero (Einaudi 2009, Utet 2019).
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