cctm collettivo culturale tuttomondo Luigi Ghirri (Italia)

opera: Luigi Ghirri, Infinito, 1974
“Infinito” è una delle opere più importanti di Luigi Ghirri, forse il maggiore fotografo italiano del secondo Novecento italiano.
L’opera era stata concepita nel 1973, realizzata nella sua forma più completa in occasione della grande mostra antologica –la prima in assoluto- che il CSAC dell’Università di Parma gli dedicò nel 1979. Si tratta di una grande tavola su cui sono allineate 365 fotografie (una al giorno, per un intero anno) del cielo.
“Infinito” is one of Luigi Ghirri’s most important works—he is perhaps the foremost Italian photographer of the late twentieth century.
Conceived in 1973 and realized in its fullest form for the major retrospective—the first ever—dedicated to him by the CSAC of the University of Parma in 1979, the work consists of a large panel on which 365 photographs of the sky (one for each day of an entire year) are aligned.
Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) è stato uno dei più importanti fotografi italiani.
Ghirri ha iniziato a fotografare nel 1969 collaborando con artisti concettuali e sviluppando parallelamente un’originale ricerca, sempre con l’impiego della fotografia a colori. Per tutti gli anni Settanta ha composto serie evocative dei vari temi della visione: l’immagine naturale e quella artificiale, l’ambiguità del paesaggio contemporaneo, la citazione della storia, l’immaginario del consumo. In quegli anni, entrando in contatto con Massimo Mussini e Arturo Carlo Quintavalle, ha iniziato una proficua collaborazione con il CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, che conserva ora la più ampia raccolta dei suoi vintage prints. Nel 1979 lo stesso centro studi e archivio comunicazione gli dedica un’ampia rassegna che antologizza tutta l’opera precedente e costituisce un punto di svolta per la sua vicenda.
La sua carriera prosegue poi con ricerche orientate al paesaggio, all’architettura (sollecitato in questo da Vittorio Savi e Aldo Rossi), collabora con scrittori e musicisti (tra cui Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Antonio Tabucchi, Lucio Dalla) e organizza imprese collettive, coinvolgendo altri fotografi attivi sugli stessi temi, di descrizione del paesaggio italiano, tra cui vanno ricordati almeno Viaggio in Italia (1984) ed Esplorazioni sulla Via Emilia (1986).
Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) was one of the most important Italian photographers.
Ghirri began taking photographs in 1969, working alongside conceptual artists while simultaneously developing an original personal inquiry, always through the use of color photography. Throughout the 1970s, he created evocative series exploring various themes of vision: the natural and artificial image, the ambiguity of the contemporary landscape, references to history, and the imagery of consumer culture. During these years, through his contact with Massimo Mussini and Arturo Carlo Quintavalle, he began a fruitful collaboration with the CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione in Parma, which now holds the largest collection of his vintage prints. In 1979, the same center dedicated a major retrospective to him, assembling all his earlier work and marking a turning point in his career.
His career then continued with research focused on landscape and architecture (encouraged by Vittorio Savi and Aldo Rossi). He collaborated with writers and musicians (including Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Antonio Tabucchi, and Lucio Dalla) and organized collective projects involving other photographers working on similar themes related to the depiction of the Italian landscape. Among these, Viaggio in Italia (1984) and Esplorazioni sulla Via Emilia (1986) stand out as especially significant.
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cctm opera: Luigi Ghirri, Infinito, 1974
