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case famose – Casa Balla

03/11/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo case famose – Casa Balla

Dopo il grande successo della mostra Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno, prosegue l’apertura al pubblico della straordinaria casa futurista a Roma nella quale Giacomo Balla visse e lavorò dal 1929 sino alla morte nel 1958.

È l’estate del 1929 quando la famiglia Balla si trasferisce nell’abitazione di via Oslavia, nel quartiere Della Vittoria. Un appartamento “impiegatizio” che per Giacomo Balla, la moglie Elisa Marcucci e le due figlie Luce ed Elica, anch’esse pittrici, diverrà la casa della vita, il luogo eletto trasformato dalla famiglia in opera d’arte.

Casa Balla è un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa e tanti altri oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale.

La Casa è un’officina, un universo costellato di forme e colori nel quale tutt’oggi si respira un’atmosfera che riflette le idee espresse nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo, firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel 1915.

Nell’universo balliano convivono funzionalità ed estetica creando un connubio nuovo e vitale: l’Arte investe tutto e gli oggetti ideati e costruiti per l’uso quotidiano, tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle, seppur poveri nei materiali, sono ricchissimi nella vena creativa e rendono l’appartamento un luogo magico di metamorfosi.

Casa Balla, salotto intellettuale per molte personalità dell’arte e della cultura, ha chiuso le sue porte negli anni novanta con la scomparsa delle signorine Balla.

Dichiarata di interesse culturale dal Ministero della Cultura nel 2004, solo oggi grazie a un lungo e attento lavoro di ricognizione, studio e messa in sicurezza dei beni curato dal MAXXI e dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con gli eredi è stato possibile allestire la casa con i lavori del Maestro e delle sue figlie e renderla finalmente fruibile al pubblico restituendone l’anima di fucina creativa.
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foto: corridoio di casa Balla, via Oslavia 39 B, Roma

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Following the great success of the exhibition Casa Balla. From the House to the Universe and Back, the extraordinary Futurist house in Rome in which Giacomo Balla lived and worked from 1929 until his death in 1958 continues to be open to the public.

In the summer of 1929, the Balla family moved into the house at Via Oslavia, in the Della Vittoria district. A “clerical” flat for Giacomo Balla, his wife Elisa Marcucci and their two daughters Luce and Elica, who were also painters, became the home of their lives, the chosen place transformed by the family into a work of art.

Casa Balla is a laboratory of experimentation made up of painted walls and doors, decorated furniture and furnishings, self-made utensils, paintings and sculptures, clothes designed and sewn at home and many other objects which, together, have created a unique and kaleidoscopic ‘total project’.

The house is a workshop, a universe studded with shapes and colours. Yet, we can still breathe an atmosphere that reflects the ideas expressed in the manifesto on the Futurist Reconstruction of the Universe, signed by Giacomo Balla and Fortunato Depero in 1915.

In Balla’s universe, functionality and aesthetics coexist, creating a new and vital union: Art invests everything and the objects designed and built for everyday use, tables, chairs, shelves, easels, ashtrays, plates, tiles, although poor in their materials, are rich in their creative vein and make the flat a magical place of metamorphosis.

Casa Balla, an intellectual salon for many personalities from the world of art and culture, closed its doors in the 1990s with the disappearance of the Signorine Balla.

Declared of cultural interest by the Ministry of Culture in 2004, only today, thanks to the long and careful work of recognition, study and securing of the property by MAXXI and the Special Superintendency of Rome in collaboration with the heirs, has it been possible to furnish the house with the works of the Maestro and his daughters and finally make it accessible to the public, restoring its soul as a creative forge.

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