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Io non so se Dio esiste

30/08/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Io non so se Dio esiste

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Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.

Stefano Benni

frammento da Baol, Una tranquilla notte di regime, Feltrinelli, 1990

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dipinto: Jean-François Segura,  Sous le réverbère

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Melchiade Saporog’ Bedrosian, conosciuto anche come Bed, è un mago. Un mago baol, per l’esattezza.

È uno dei pochi rimasti. Ottenuto il diploma di mago baol con trentasei trentesimi, Bed esce dalla scuola di magia portando con sé molti ricordi ma soprattutto un segreto. È stato il suo maestro, il grande Fernando Biudek, a dirlo un giorno in classe: “Ricordate che nella vita di ogni baol c’è un segreto e lo conoscerete solo quando sarete vecchi”. Da quel giorno, di anni ne sono passati tanti. Anni fatti di successo, di trucchi speciali, di chiaroveggenze sorprendenti.

Poi il declino. Le giornate di Melchiade detto Bed passano senza troppo entusiasmo, seduto al bancone del bar Apocalypso, famoso per i suoi drink speciali. Serate tranquille a ricordare il passato. A domandarsi perché da quando è nato tutti prima o poi finiscono per abbandonarlo: gli amici d’infanzia, i genitori e perfino la sua amata Alice.

Niente più trucchi, finché un giorno Mara May – la regina del porno muto, scomparsa dalle scene tanti anni fa – gli chiede aiuto. Deve salvare una persona speciale, Grapatax, un famoso comico che tutti credono morto. Ecco di nuovo Bed il baol combattere contro il sistema, il regime. Un regime che nasconde la realtà, la plagia, la trasforma attraverso Atharva, uno strano uomo che possiede uno studio a settanta metri sotto terra e ha il compito di contraffare le immagini che sono trasmesse alla tv. Un personaggio che possiede un tatuaggio a forma di fiocco di neve sulla mano destra … come Bed, del resto…

Stefano Benni detto il Lupo non ha bisogno di tante presentazioni.

È uno scrittore affermato, conosciuto e apprezzato. I suoi spettacoli dal vivo, le sue presentazioni, i suoi interventi alle iniziative culturali, i suoi seminari teatrali e le collaborazioni con colleghi illustri appartenenti al mondo della musica, sono eventi seguitissimi, e non solo dai fan. Baol è affascinante, sorprendente e ironico. Pagine ricche di frasi comiche e sarcastiche senza mai essere indigeste. Una storia che ha un senso reale pur essendo fantastica, accompagnata costantemente da citazioni tratte da libri immaginari – gli antichi manuali della magia baol. La storia si svolge in luoghi anch’essi immaginari, in una città oppressa da un potere autoritario e invasivo, che tutto controlla e sorveglia. Una tranquilla notte di regime (non a caso questo è il sottotitolo del romanzo) che rispecchia meticolosamente il nostro paese.

Baol è un libro ricco di sentimento, semplice da leggere e con un protagonista al quale ci si affeziona subito. In fondo, in ognuno di noi è nascosto un baol. Veniamo usati tutti. Dal sistema, dagli opportunisti, dagli amici. È triste scoprire che non si può fare a meno degli altri e si soffre quando si resta soli. Ulula il Lupo in questo libro (conservando sempre però il suo inconfondibile senso dell’umorismo). Ulula forte. Contro le regole imposte. Contro la società. Contro il potere. Contro i soprusi. Contro l’ipocrisia. Invoglia alla sfida, alla ribellione. Incita a inseguire gli ideali e ad allearsi. A non essere più soli. Un consiglio: se avete già assaporato la lettura di questo libro o di qualche altra opera di Benni in passato (ma anche no), provate a leggerlo immaginando di essere un mago baol, uno che sa fare tanti trucchi, che sa leggere nel pensiero, che sa trasformare armi in mazzi di fiori, che sa far innamorare donne bellissime o anziane pornostar, e forse (sottolineo forse) alla fine vi sentirete meno soli. (by Manuela Zurru)

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