cctm collettivo culturale tuttomondo Margaret Mazzantini (Italia)
Non era affatto debole.
Era straordinariamente fragile e potente, come tutte le persone forti e profonde.
Margaret Mazzantini
frammento da Splendore, Mondadori, 2013
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illustrazione: Otto Kim
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Non era affatto debole … No era débil en absoluto … di Margaret Mazzantini (Italia) da Splendore, Mondadori, 2013
La scrittura è quella di sempre: piena di immagini, lieve come acqua fresca.
Eppure Splendore, 8° romanzo di Margaret Mazzantini, comincia in salita. Forse perché lo è l’infanzia di Guido, il protagonista: famiglia borghese, figlio unico, una madre misteriosa che non riesce mai a sentire vicina (personaggio sfuggente e poco credibile, ma tant’è).
Guido cerca un calore che gli manca. Così entra in scena Costantino, compagno di scuola e figlio del custode, con cui fa sesso, una notte in gita scolastica. Da quel momento i due sono segnati: crescono, mettono su famiglia, ma non si dimenticano. E a pagina 126 si ritrovano. Allora il romanzo inizia a correre con gli amanti e le loro acrobazie per incontrarsi. È un amore gay, ma ha gli stessi connotati di ogni sentimento che lotta per affermarsi, in vite che hanno preso un altro binario. È una storia di amanti, nient’altro.
La trama ha qualche colpo di scena e un segreto che si svela solo alla fine, lasciando un sapore amaro e dolce insieme. Dice la chiusa: «La vita non è un fascio di speranze perdute, un puzzolente ricamo di mimose, la vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore».
Cosa significhi esattamente questa frase, al di là della profusione di parole saltellanti e immagini odorose, non saprei.
Ma la lascio lì, per chi ama la Mazzantini, e di nuovo la amerà, e per chi non la ama, e non sarà questo libro a fargli cambiare idea. Perché una cosa proprio non si riesce a perdonarle: tutto quello stupore che zampilla fra le righe (suo malgrado?) per il fatto che una storia d’amore gay sia nient’altro che una storia d’amore.
Raccontarlo è meritevole. Ma per essere convincente avrebbe dovuto esserne convinta anche lei. (by Francesca Magni)