collettivo culturale tuttomondo Josè Saramago Cecità
Credo che noi non diventiamo ciechi, credo che siamo ciechi, ciechi che vedendo, non vedono
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Josè Saramago
frammento da Cecità, Einaudi, 1996
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immagine dal web
José Saramago (Azinhaga, 1922 – Tías, 2010) è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta e critico letterario portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Uno dei tratti che più caratterizzano le opere di Saramago è il narrare eventi da prospettive piuttosto insolite e controverse, cercando di mettere in luce il fattore umano dietro l’evento. Sotto molti aspetti, alcune sue opere potrebbero essere definite allegoriche.
Saramago tende a scrivere frasi molto lunghe, usando la punteggiatura in un modo anticonvenzionale. Ad esempio, non usa le virgolette per delimitare i dialoghi, non segna le domande col punto interrogativo; i periodi possono essere lunghi anche più di una pagina e interrotti solo da virgole dove la maggior parte degli scrittori userebbe dei punti.
Molte delle sue opere, come Cecità, Saggio sulla lucidità e Le intermittenze della morte iniziano con un avvenimento inaspettato, surreale o impossibile, che si verifica in un luogo imprecisato. Non ci si deve domandare come sia potuto accadere: è successo, punto e basta. Da questo avvenimento scaturisce poi una storia complessa, occasione per studiare le mille forme del comportamento e del pensiero umano. I protagonisti (spesso senza nomi propri) devono cercare con le loro sole forze di uscire dalla situazione che si è venuta a creare. (fonte Wikipedia)
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