cctm collettivo culturale tuttomondo Umberto Galimberti (Italia)
Ragioniamo con la mente, amiamo e odiamo con il cuore. Questa è la condizione dell’uomo, attratto dalla mente che esercita il suo controllo sulle passioni, ma anche sedotto dalle passioni che sfuggono al controllo della mente.
Questa condizione è stata descritta da Platone nel mito dell’auriga,che guida verso il cielo un carro alato trainato da due cavalli, uno bianco e uno nero.
L’auriga rappresenta l’anima razionale che con le sue redini tiene a bada il cavallo bianco che rappresenta l’anima irascibile, e il cavallo nero che rappresenta l’anima concupiscente.
Ogni uomo possiede tutte e tre le anime. Se a prevalere è l’anima razionale, questa controlla sia l’irascibilità, che può essere convertita in coraggio, sia la concupiscenza che può essere tenuta a bada con la temperanza. A un certo punto il cavallo nero sbanda e fa precipitare con sé tutto il carro e l’auriga che lo governa.
Ciò accade, secondo Platone, quando ci si lascia guidare dai sensi invece che dalla ragione, e in questo modo il carro perde il suo equilibrio e manca la sua meta, che è quella di raggiungere il cielo dove sono le idee, modello e misura di tutte le cose, senza le quali naufraga la conoscenza e con essa la retta conduzione della vita.
Platone invita a privilegiare la mente razionale capace di governare le passioni del cuore. Ma noi non possiamo dimenticare che anche il cuore ha le sue ragioni.
Anzi, prima che la mente giungesse a guidare l’uomo, per i nostri antenati la vita era governata dal cuore, che con le sue sensazioni arrivava a capire, come peraltro fanno gli animali, in modo rapido e senza riflettere, che cosa è vantaggioso e che cosa è pericoloso per il mantenimento della vita stessa. Il cuore promuove le azioni più rapidamente della ragione e senza troppo indugiare sul da farsi, perché il mondo non è ospitale e i pericoli, che sono a ogni passo, richiedono decisioni immediate.
I nostri antenati, che ancora non disponevano di una mente razionale, con il loro giudizio intuitivo promosso dall’emozione del cuore potevano sbagliarsi, e anche morire se di fronte al pericolo non avessero agito immediatamente.
In questo senso è possibile dire che le emozioni del cuore sono state indispensabili per evitare che il genere umano si estinguesse, e concordare con Daniel Goleman là dove dice che “le emozioni ci hanno guidato con saggezza nel lungo cammino dell’evoluzione.
Umberto Galimberti
da Il libro delle emozioni, Feltrinelli, 2021
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foto: Umberto Galimberti
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