cctm collettivo culturale tuttomondo Storie di matrimoni Ritratti dell’immigrazione in Barriera
Torino, quartiere Barriera di Milano, anni ‘50. Un pezzo di storia della città raccontata dalle foto scattate durante un momento di festa e di gioia per la comunità : i matrimoni.
Storie di matrimoni Ritratti dell’immigrazione in Barriera dal 1° maggio 2024 – 29 settembre 2024 -ubicazione Flashback Habitat, corso Giovanni Lanza 75, Torino
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Nello spostamento fisico e geografico da sud a nord si racchiude tutta la speranza e il desiderio di nuovi inizi.
Questa mostra è una lente di ingrandimento su un quartiere, il più popoloso, vivace e stratificato di Torino: Barriera di Milano. Qui si ritrova l’universalità del racconto, la storia dell’occidente dal dopoguerra a oggi, la migrazione di intere popolazioni che cercano nuove opportunità, una svolta che solo la modernità delle città metropolitane riesce a promettere.
Tra le tante possibilità per raccontare questa storia, personale e collettiva allo stesso tempo, è stato scelto un momento significativo per queste persone che, piene di nuove speranze e con le prime risorse raggiunte, possono coronare un sogno: il matrimonio. Le comunità si ricostruiscono a immagine e somiglianza dei territori di origine, ricreando il proprio mondo; come in tutti i nomadismi, ci si porta dietro le proprie tradizioni e le proprie radici.
Storie di Matrimoni, come cita il titolo, è la rappresentazione di un preciso momento della vita, raccontato attraverso il linguaggio fotografico. Immagini di potente bellezza evocano tutta la tenerezza e l’emozione di un momento indimenticabile. Dalle stampe ai sali d’argento ai ritratti dalla patina seppiata, dal bianco e nero all’avvento del colore: la storia della fotografia è protagonista insieme alle storie dei matrimoni. La fotografia diventa, col tempo, imprescindibile fonte e testimone dell’unione non solo tra due persone, ma anche tra due gruppi famigliari. Gli scatti in mostra ci accompagnano nell’evoluzione del mezzo e delle tecniche utilizzate fin dagli anni ‘50, quando le cerimonie erano una vera e propria festa ufficiale ed era emozionante anche l’attesa dell’album fotografico. I coniugi posano solenni, talvolta seri nell’espressione, a sottolineare la formalità dell’evento. La cura per i dettagli, dagli abiti alle composizioni floreali fino agli sguardi complici degli sposi, è affidata a professionisti. Al tempo, infatti, la macchina fotografica era uno strumento privilegiato, e i fotografi, esperti del mezzo, erano chiamati a conservare per sempre la memoria di un grande evento familiare. Era una grande responsabilità, e un privilegio per pochi.
La storia delle fotografia evolve e ci conduce al presente, a un’epoca in cui il matrimonio è un evento sempre più festivo, più facilmente digitalizzato e immortalato non solo dai fotografi, ma da tutti gli invitati. La mostra parla anche dell’oggi, della seconda immigrazione, e così la storia della fotografia evolve come la storia dei matrimoni.
I costumi si modificano nel tempo, le nuove migrazioni portano nuovi riti, nuovi costumi, nuovi volti, ma anche nuove speranze.
“Storie di Matrimoni conferma il nostro interesse nei confronti della relazione tra arte e vita e nasce come pretesto per parlare d’immigrazione nel quartiere di Barriera di Milano. Tra le tante esperienze condotte in questi anni a Torino, interamente dedicate al quartiere Barriera di Milano, ancora una volta la scelta ricade su una parte della città fortemente rappresentativa per la sua mescolanza culturale” le parole del direttore artistico Alessandro Bulgini.
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