collettivo culturale tuttomondo Niccolò Ammaniti branchie
Le salamandre sono capaci di tornare nelle loro tane con una precisione sorprendente. Se le prendi e le porti oltre una montagna, quelle se ne tornano a casa.
Io no. Io mi perdo. Soprattutto quando bevo.
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Niccolò Ammaniti
incipit Branchie, Ediesse, 1994
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disegno di Tullio Pericoli e Pierluigi Cerri
Classe 1966, romano, Niccolò Ammaniti esordisce nel 1994 con Branchie, un libro che si fa subito notare per l’originalità della storia e per lo stile innovativo del suo autore.
Siamo negli anni Novanta, quando spopolano Pulp Fiction di Quentin Tarantino e i romanzi horror di Stephen King. Undici giovani scrittori irrompono nella narrativa italiana con un’antologia di racconti che trasudano novità, storie di adolescenze feroci e surreali, mostruosità quotidiane. Ammaniti è uno di loro: con i racconti di Fango (1996) entra a far parte a pieno titolo della gioventù cannibale.
Nel 1999, con Ti prendo e ti porto via arriva il primo, vero successo. E’ qui che emerge appieno lo stile di Ammaniti, capace di narrare con leggerezza e grande maestria la vita di provincia, animandola con personaggi dalle caratteristiche indimenticabili. Con questo romanzo, ambientato in una surreale Ischiano Scalo, l’autore si fa notare anche all’estero. Ma è con Io non ho paura, nel 2001, che arriva la grande notorietà. Il libro è un successo incredibile di pubblico e di critica e nel 2004 diventa anche un film con la regia di Gabriele Salvatores.
Seguono altri romanzi: Come Dio comanda (2006), vincitore del Premio Strega nel 2007; Che la festa cominci (2009); Io e te (2010), da cui il film omonimo di Bernardo Bertolucci.
Nel 2012 pubblica la raccolta di racconti Il momento è delicato, il cui titolo deriva dalla frase che gli venne rivolta da un editore per comunicargli il rifiuto della pubblicazione della raccolta di racconti Fango. Il suo ultimo grande successo è Anna, del 2015.
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