cctm collettivo culturale tuttomondo Luigi Bonazza (Italia)
opera: Luigi Bonazza, Giardino fiorito, Blooming garden, 1925 – collezione privata
Luigi Bonazza (Arco, 1877 – Trento, 1965) è stato un pittore italiano.
Dopo la morte del padre, si trasferì con la famiglia a Rovereto, dove frequentò la Scuola Reale Elisabettina. Nel 1897 si spostò a Vienna per studiare alla Kunstgewerbeschule, sotto la guida di Felician von Myrbach e Franz von Matsch, entrando così in contatto con l’ambiente della Secessione viennese.
Bonazza assimilò rapidamente i principi della Secessione viennese, che si riflettono nelle sue prime opere, caratterizzate da un raffinato decorativismo, linee curve e suggestioni simboliste e liberty, con influssi evidenti di artisti come Gustav Klimt e Franz von Stuck. Durante il soggiorno viennese, Bonazza si dedicò all’incisione e all’acquerello, collaborando con riviste europee e mantenendo rapporti con l’ambiente culturale italiano.
Tra le sue opere più celebri figurano:
La leggenda di Orfeo (trittico, 1905), presentato all’Esposizione Internazionale di Milano e oggi conservato al Mart di Rovereto.
Il ciclo di acqueforti Jovis Amores (1906-1910), dedicate agli amori di Giove, esposte alla Biennale di Venezia del 1912.
La serie delle Allegorie del giorno (1911-1920), incisioni di forte impronta liberty e simbolista.
Decorazioni murali e affreschi, come quelli per il Palazzo delle Poste di Trento (1932-1933).
Rientrato a Trento nel 1912, Bonazza fondò il Circolo Artistico Trentino, contribuendo alla vita culturale locale. Dopo la Prima guerra mondiale, riprese l’attività di insegnante e partecipò a esposizioni prestigiose, tra cui più edizioni della Biennale di Venezia e mostre nazionali e internazionali. Durante la Grande Guerra, per evitare l’arruolamento nell’esercito austro-ungarico, si rifugiò a Milano, lavorando come disegnatore presso le Officine Caproni e realizzando acquerelli e incisioni sul tema del volo.
Negli anni ’40 Bonazza si isolò progressivamente dal rinnovamento artistico, continuando a lavorare fino agli anni ’50, quando problemi di vista lo costrinsero ad abbandonare la pittura. Morì a Trento nel 1965.
Luigi Bonazza (Arco, 1877 – Trento, 1965) was an Italian painter.
Following the death of his father, he moved with his family to Rovereto, where he attended the Scuola Reale Elisabettina. In 1897, he relocated to Vienna to study at the Kunstgewerbeschule under Felician von Myrbach and Franz von Matsch, coming into close contact with the Viennese Secession movement.
Bonazza quickly absorbed the aesthetic and philosophical principles of the Secession, which are evident in his early works—marked by refined decorative sensibilities, sinuous lines, and Symbolist and Art Nouveau influences, with clear echoes of artists such as Gustav Klimt and Franz von Stuck. During his time in Vienna, he focused on engraving and watercolor, collaborated with various European magazines, and maintained strong ties with the Italian cultural scene.
Among his most renowned works are:
The Legend of Orpheus (triptych, 1905), exhibited at the International Exposition in Milan and now housed at the Mart in Rovereto.
The Jovis Amores series of etchings (1906–1910), dedicated to the loves of Jupiter and shown at the 1912 Venice Biennale.
Allegories of the Day (1911–1920), a series of engravings steeped in Art Nouveau and Symbolist motifs.
Murals and frescoes, including those created for the Trento Post Office building (1932–1933).
After returning to Trento in 1912, Bonazza founded the Circolo Artistico Trentino, playing a vital role in shaping the region’s cultural life. Following World War I, he resumed teaching and continued to exhibit in prestigious venues, including several editions of the Venice Biennale and other national and international exhibitions. During the Great War, in order to avoid conscription into the Austro-Hungarian army, he sought refuge in Milan, where he worked as a designer for the Caproni aircraft manufacturer and created watercolors and engravings centered on the theme of flight.
In the 1940s, Bonazza gradually withdrew from contemporary artistic developments, though he continued working until the 1950s, when deteriorating eyesight forced him to abandon painting. He died in Trento in 1965.
_
cctm Giardino fiorito, Blooming garden