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Juan Gelman (Argentina)

05/02/2019 By carlaita

centro cultural tina modotti Juan Gelman
Maria la serva di Juan Gelman (Argentina)

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Si chiamava Maria tutto il tempo dei suoi 17 anni,
era capace d’avere l’anima e sorridere con gli uccellini,
però la cosa importante fu che nella valigia le fu trovato
un bambino morto, di tre giorni appena, avvolto nei giornali di casa.

Che maniere erano quelle di peccare di peccare
dicevano le signore abituate alla discrezione,
e sollevavano le ciglia in segno d’orrore
con un breve volo non sprovvisto d’incanto.

I signori subito meditarono sui pericoli
della prostituzione o della mancanza di prostituzione
ricordavano le loro prodezze con puttanelle e servette
e dicevano severi: certo cara certo.

Al commissariato furono decenti con Maria,
la brancicarono solo dal sergente in su,
però Maria era impegnata a sognare,
gli uccellini le si cancellarono sotto la pioggia di lacrime.

C’era tanta gente disgustata con Maria
per come lei impacchettava i risultati dell’amore,
e opinavano che la galera le avrebbe restituito la decenza
o almeno francamente l’avrebbe resa meno rozza.

Quella sera le signore e i signori si profumavano
con ardore
per il bambino che diceva la verità,
per il bambino che era puro,
per il bambino che era tenero,
per il buono, infine,
per tutti i bambini morti che si caricavano nelle valigie
dell’anima,
e iniziarono d’improvviso a puzzare
mentre la grande città chiudeva le finestre.

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Maria la sirvienta de Juan Gelman (Argentina)

_
Se llamaba María todo el tiempo de sus 17 años,
era capaz de tener alma y sonreír con pajaritos,
pero lo importante fue que en la valija le encontraron
un niño muerto de tres días envuelto en diarios de la casa.

Qué manera era esa de pecar de pecar,
decían las señoras acostumbradas a la discreción
y en señal de horror levantaban las cejas
con un breve vuelo no desprovisto de encanto.

Los señores meditaron rápidamente sobre los peligros
de la prostitución o de la falta de prostitución,
rememoraban sus hazañas con chiruzas diversas
y decían severos: desde luego querida.
E
n la comisaría fueron decentes con ella,
sólo la manosearon de sargento para arriba,
pero María se ocupaba de soñar,
los pajaritos se le despintaron bajo la lluvia de lágrimas.

Había mucha gente desagradada con María
por su manera de empaquetar los resultados del amor
y opinaban que la cárcel le devolvería la decencia
o por lo menos francamente la haría menos bruta.

Aquella noche las señoras y señores se perfumaban
con ardor
pero el niño que decía la verdad,
por el niño que era puro,
por el que era tierno,
por el bueno, en fin,
por todos los niños muertos que cargaban en las valijas
del alma
y empezaron a heder súbitamente
mientras la gran ciudad cerraba sus ventanas.

_

Traduzione di Gregorio Carbonero

illustrazione: Jenny Meilihove

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