cctm collettivo culturale tuttomondo Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco
Sei comparsa al portone
in un vestito rosso
per dirmi che sei fuoco
che consuma e riaccende.
Una spina mi ha punto
delle tue rose rosse
perché succhiassi al dito,
come già tuo, il mio sangue.
Percorremmo la strada
che lacera il rigoglio
della selvaggia altura,
ma già da molto tempo
sapevo che soffrendo con temeraria fede,
l’età per vincere non conta.
Era di lunedì,
per stringerci le mani
e parlare felici
non si trovò rifugio
che in un giardino triste
della città convulsa.
Giuseppe Ungaretti dedicata a Bruna Bianco, 12 settembre 1966
opera: Richard Burlet
Nel 1936, su invito del Pen Argentina, Giuseppe Ungaretti (1888-1970) fa il suo primo viaggio in America Latina. L’università di San Paolo gli offre la cattedra di Letteratura italiana. Il poeta accetta e va a vivere in Brasile sino al 1942, quando deve tornare in Italia per la guerra. Nell’agosto del ’66, a San Paolo, conosce Bruna Bianco, attuale socia del Pen Italia.
Il poeta ha 78 anni; la donna, 26. Nata in Piemonte a Cossano Belbo, nel 1940 (a sei chilometri da Santo Stefano, paese natale di Cesare Pavese), nel ’56 Bruna era andata con la famiglia in Brasile. Fra i due si crea un’atmosfera intensissima che, per Ungaretti, diventa quasi febbrile … di Sebastiano Grasso
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano.
È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Inizialmente influenzato dal simbolismo francese, la sua poesia fu caratterizzata nei primi tempi da componimenti brevissimi, costituiti da poche parole essenziali e da analogie a volte ardite, compresi principalmente nella raccolta L’allegria (1919); passò poi a lavori più complessi e articolati dal contenuto concettualmente difficile. Una terza fase della sua evoluzione poetica, segnata dal dolore per la perdita prematura del figlio, ha compreso opere meditative dall’intensa riflessione sul destino umano. Negli ultimi anni le sue poesie furono specchio della saggezza, ma anche del distacco e della tristezza dell’età avanzata. È stato inoltre considerato da alcuni critici come anticipatore dell’ermetismo (Wikipedia)
Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco