centro cultural tina modotti Giovanni Volpato
Giovanni Trevisan, aka Volpato (Angarano, 1735 – Roma, 1803) fue un grabador italiano, que practicó la arqueología y el coleccionismo de antigüedades y porcelanas.
Su afición como anticuario y visión comercial le llevó a montar en 1785, una fábrica de porcelanas de réplicas de obras del periodo greco-romano … siga leyendo Wikipedia
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Giovanni Trevisan, detto Volpato (Angarano, 1735 – Roma, 1803), è stato un incisore e ceramista italiano, considerato l’inventore del souvenir a tema classico.
Noto artista e incisore, amico di Antonio Canova e di Angelica Kaufmann, contava tra i suoi clienti il re Gustavo III di Svezia e l’imperatrice Caterina II di Russia. Realizzava prodotti raffinati ed eleganti per un pubblico colto e d’élite: quello del Grand Tour, desideroso di possedere tanto originali di età romana, quanto repliche di piccole dimensioni. Caratteristica del laboratorio di Volpato è la realizzazione di statuine a tutto tondo in biscuit, materiale che appariva più simile al marmo rendendo gli oggetti più vicini agli originali di età romana.
Al loro arrivo in Italia, i viaggiatori del Grand Tour trovavano ciceroni e mediatori, pronti ad agevolarne la visita e ad appagare il desiderio di riportare in patria un’adeguata provvista di souvenir. Il luogo prediletto era Roma, dove, nel Settecento, la zona che gravitava attorno al Tridente e a Piazza di Spagna era denominata Quartiere degli inglesi. Qui si affollavano le botteghe degli artisti e degli artigiani. Per fronteggiare l’imponente richiesta di opere d’arte e di souvenir a Roma sorse un formidabile esercito di produttori: artisti e artigiani di ogni rango, seppero diversificare l’offerta per adattarle alle nuove esigenze e tipologie di prodotti.Tra i più illustri acquirenti vi fu re Gustavo III di Svezia arrivato a Roma nel settembre del 1783, che acquistò nella bottega di Volpato dodici statue antiche tra cui un Apollo circondato dalle nove Muse. Replicando a Stoccolma l’assetto della spettacolare Sala delle Muse del Museo Pio-Clementino, il re si poneva come mecenate e protettore delle arti.L’imperatrice Caterina II di Russia che, contrariamente al cugino Gustavo, non si recò mai a Roma, nondimeno contribuì allo sviluppo dell’industria romana del souvenir. Acquistò la strepitosa serie di ventisei tavole riproducenti le Logge vaticane di Raffaello, incise e acquarellate da un’équipe guidata da Volpato, che fece riprodurre integralmente nella reggia di San Pietroburgo.
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opera: Giovanni Volpato, Logge di Raffaello, 1774 -1776
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