cctm collettivo culturale tuttomondo Eugenio Montale So che si può
So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c’è se mai nessuno
l’ha veduto.
So che si può esistere
non vivendo …
Eugenio Montale
frammento de Il primo gennaio in Tutte le poesie, Mondadori, 1996
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foto: Elena Kalis – fair use
Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981) è stato un poeta, scrittore, traduttore, giornalista, critico musicale, critico letterario e pittore italiano.
Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta Ossi di seppia (1925) fissò i termini di una poetica del negativo in cui il “male di vivere” si esprime attraverso la corrosione dell’Io lirico tradizionale e del suo linguaggio. Questa poetica viene approfondita nelle Occasioni (1939), dove alla riflessione sul male di vivere subentra una poetica dell’oggetto: il poeta concentra la sua attenzione su oggetti e immagini nitide e ben definite che spesso provengono dal ricordo, tanto da presentarsi come rivelazioni momentanee destinate a svanire.
Dopo La bufera e altro (1956) raccolta delle poesie degli anni della guerra (Bufera) e di quelli immediatamente successivi, per un decennio si dedica alla critica musicale, teatrale e letteraria, accantonando la poesia. Nel 1963 muore la moglie e ciò dà avvio a una fase di ripresa, in cui il poeta affronta nuovi temi e sperimenta nuovi stili: Satura (1971), Diario del ’71 e del ’72 (1973) e Quaderno di quattro anni (1977).
Nel 1967 è stato nominato senatore a vita e nel 1975 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. (fonte Wikipedia)
Il primo gennaio di Eugenio Montale è attraversato dal sentimento dell’amarezza che viene rappresentata dal contrasto evidente tra due atteggiamenti opposti: l’alacrità della moglie, Drusilla, si scontra con l’apatia del poeta stesso che vaga tra le stanze come un fantasma, smarrito nei suoi pensieri. La riflessione del poeta si ritorce e riavvolge su sé stessa tramite parallelismi espressi in forma di chiasmo: “si può vivere/non esistendo”; “si può esistere/non vivendo”.
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