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Antonio Machado (Spagna)

03/06/2023 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Antonio Machado (Spagna)

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Fuggi da palchi, pulpiti, piattaforme e piedistalli. Non perdere mai il contatto con il terreno; perché solo così avrai un’idea approssimativa della tua statura.
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Antonio Machado

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Antonio Machado, il cui nome completo è Antonio Cipriano José María y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz (Siviglia, 26 luglio 1875 – Collioure, 22 febbraio 1939), è stato un poeta e scrittore spagnolo, tra i maggiori di tutti i tempi, appartenente alla cosiddetta generazione del ’98 … continua a leggere su Wikipedia

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Antonio Machado Ruiz (Sevilla, 26 de julio de 1875-Colliure, 22 de febrero de 1939) fue un poeta español, el más joven representante de la generación del 98.

Su obra inicial, de corte modernista (como la de su hermano Manuel), evolucionó hacia un intimismo simbolista con rasgos románticos, que maduró en una poesía de compromiso humano, de una parte, y de contemplación casi taoísta de la existencia, por otra; una síntesis que en la voz de Machado se hace eco de la sabiduría popular más ancestral … siga leyendo Wikipedia

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Antonio Machado (Spagna)

La prima raccolta poetica di M. è Solitudini (Soledades, 1903), poi arricchita nel libro Solitudini, gallerie e altre poesie (Soledades, galerías y otros poemas, 1907).

Qui il poeta è ancora sotto l’influenza del modernismo di Darío e dell’estetica decadente, ma già «potata dei rami superflui», com’egli stesso ebbe a dire, e soprattutto ravvivata dal gusto popolare e dal dolce e genuino andalusismo di un Bécquer. Si tratta di componimenti per lo più in metri brevi e in assonanza, dove, accanto a un paesaggio modernista di crepuscoli e di melanconia, si affermano i segni di una intimità lirica originale e di una forte vibrazione dei ricordi d’infanzia, che indicano uno «sguardo profondo e misterioso» (R. Darío) e una chiara tendenza a considerare il tempo in chiave metafisica.

Tale tendenza (resa più robusta dagli elementi storici e critici e poetici propri della «generazione del ’98», che vedeva nell’ambiente aspro e nudo della Castiglia tanto il luogo della identità nazionale ispanica, quanto lo specchio di una ritrovata semplicità e schiettezza) insieme con il riconoscimento di vitali radici popolari, diventa il motivo fondamentale (ma non il solo) di Campi di Castiglia (Campos de Castilla, 1912).

Altre componenti del libro sono il riuscito tentativo di racconto popolare in versi de La terra di Alvargonzález (La tierra de Alvargonzález) e la serie di liriche dedicate alla immatura scomparsa della moglie Leonor: un motivo di tristezza e di evocazione della morte che s’intreccia alla visione del paesaggio andaluso, trasformato così in paesaggio spirituale.

Ancora un passo verso la poesia metafisica – con il recupero, in chiave personalissima, di tutta la tradizione simbolista – si avverte nella produzione lirica della maturità: nelle Nuove canzoni (Nuevas canciones, 1917-1930), ne Il canzoniere apocrifo (El cancionero apócrifo, 1926), nella fase aforistico-meditativa dei Proverbi e cantari (Proverbios y cantares), inclusi tutti nelle varie edizioni delle Poesie complete (1917, 1928, 1933, 1936).

La prosa e il pensiero filosofico In questa fase e in questa ottica, grande rilevanza assumono anche le opere in prosa: il Juan de Mairena (1936), che è il nome di uno dei due autori apocrifi di cui si serve M. (l’altro è Abel Martín); e I complementari (Los complementarios, postumo, 1957), raccolta di scritti sparsi, critici, diaristici e di circostanza.

Da qui in buona parte è da ricavare il pensiero filosofico di M.: il quale si muove tra una ripresa del verbo evangelico di estrazione unamuniano-tolstojana e una attualizzazione dei motivi platonici e stoici, pre-esistenzialisti, derivati da H. Bergson e da M. Heidegger. Non vanno dimenticate, infine, le poesie e le prose scritte durante la guerra civile, dove lo spirito democratico di Campi di Castiglia si riaccende e si approfondisce al cospetto delle ragioni della lotta popolare e progressiva della repubblica, attaccata a tradimento.

La cifra della poesia di Machado Tesa a creare un clima di comunanza affettuosa o di severa sapienza, l’opera di M., accanto a quella di J.R. Jiménez, domina il panorama della poesia spagnola del ’900 e si offre come punto cruciale della poesia europea: esempio mirabile di «parola nel tempo».

Rifacendosi anche a cantabili moduli del folclore, essa dà spessore e voce decisiva alle cose e, attraverso di esse, all’anima profonda della Spagna, ponendosi come punto d’arrivo di una meditazione perenne, ancorché sottaciuta.

Antonio Machado (Spagna)

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