cctm collettivo culturale tuttomondo André Frénaud (Francia)
Tanta gente è vissuta qui, cui piaceva
l’amore, il risveglio e levar la polvere.
Il pozzo è senza fondo e senza luna,
i vecchi son partiti senza portar via nulla.
Si gonfia l’edera sotto il sole di ieri,
restano la fuliggine, i fondi del caffè.
M’attacco ai sogni ragnati.
Mi piace la sporcizia dell’anima degli altri
commista a queste frange di tela granata,
l’untume delle imprese mancate.
Portinaio! Compro, compro la baracca.
Se m’avvelena, mi ci scotto.
Apriran le finestre… Rimetti la targhetta.
Un uomo entra, annusa, ricomincia.
André Frénaud
traduzione: Giorgio Caproni
opera: Matteo Massagrande
André Frénaud (Montceau-les-Mines, 1907 – Parigi, 1993) è stato un poeta francese.
Studiò filosofia, letteratura e giurisprudenza a Parigi e nel 1930 fu lettore di francese all’Università di Leopoli. Viaggiò molto, soprattutto in Russia, Spagna e Italia, paese che amò profondamente.
Durante la Seconda guerra mondiale fu fatto prigioniero in Germania e trascorse due anni in un campo di prigionia a Brandeburgo. Dopo essere riuscito a tornare in Francia con documenti falsi, partecipò attivamente alla Resistenza francese. Iniziò a scrivere poesie nel 1938 sotto lo pseudonimo Benjamin Fleba e collaborò con Paul Éluard a pubblicazioni clandestine.
Le sue raccolte poetiche, pubblicate principalmente da Gallimard, furono apprezzate da grandi artisti e poeti come René Char, Louis Aragon e Jean Dubuffet, con cui Frénaud intrattenne amicizie e collaborazioni. La sua poesia è caratterizzata da uno stile classicheggiante ma privo di artifici stilistici, con una forte attenzione alla realtà e alla condizione umana.
Tra le sue opere più importanti si ricordano Les Rois mages (1943), Il n’y a pas de paradis (1962, tradotto in italiano come Non c’è paradiso), La Sorcière de Rome (1973, tradotto come La strega di Roma), e Agonie du général Krivitski (1960). Nel 1973 ricevette il Grand Prix de Poésie dell’Académie française e nel 1985 il Grand Prix national de poésie.
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