cctm collettivo culturale tuttomondo Alfonso Gatto Non date retta al re
Non date retta al re,
non date retta a me.
Chi v’inganna
si fa sempre più alto di una spanna,
mette sempre un berretto,
incede eretto
con tante medaglie sul petto.
Non date retta al saggio
al maestro del villaggio
al maestro della città
a chi vi dice che sa.
Sbagliate soltanto da voi
come i cavalli, come i buoi,
come gli uccelli, i pesci, i serpenti
che non hanno monumenti
e non sanno mai la storia.
Chi vive è senza gloria.
Alfonso Gatto
da Nuove poesie, 1950
foto: Gunnar Smoliansky, 1959 – fair use
Alfonso Gatto (Salerno, 1909 – Orbetello, 1976) è stato un poeta, scrittore e pittore italiano. È considerato uno dei principali esponenti della poesia ermetica del XX secolo, accanto a figure come Giuseppe Ungaretti.
Trascorse la sua infanzia e adolescenza a Salerno, dove sviluppò una forte passione per la letteratura e la poesia. Dopo aver frequentato il liceo classico Torquato Tasso, si iscrisse all’Università degli Studi di Napoli Federico II, ma dovette abbandonare gli studi a causa di difficoltà economiche. A 21 anni, si sposò con Jole Turco, la figlia del suo professore di matematica, e si trasferì a Milano, dove si immerse in un ambiente culturale vivace, frequentando artisti e intellettuali dell’epoca. La sua carriera professionale fu variegata: lavorò come commesso in libreria, insegnante, correttore di bozze e giornalista.
Gatto iniziò a scrivere poesie e a collaborare con riviste letterarie innovative. Nel 1936, a causa del suo attivismo antifascista, fu arrestato e trascorse sei mesi nel carcere di San Vittore a Milano. Dopo la guerra, la sua poesia si evolse, riflettendo le esperienze personali e storiche del periodo.
Le sue opere esplorano temi come la natura, l’ esistenza e la complessità della vita umana.
Tra le sue raccolte più significative vi sono Rime di viaggio per una terra dipinta e Desinenze, pubblicata postuma nel 1977.
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