cctm collettivo culturale tuttomondo David Maria Turoldo (Italia)
Memoria di David Maria Turoldo (Coderno del Friuli, 1916 – Milano 1992)
E’ la memoria una distesa
di campi assopiti
e i ricordi in essa
chiomati di nebbia e di sole.
Respira
una pianura
rotta solo
dagli eguali ciuffi di sterpi:
in essa
unico albero verde
la mia serenità.
da Io non ho mani, Bompiani, 1948
foto: Christine Ellger – fair use
David Maria Turoldo (Coderno del Friuli, 1916 – Milano 1992) è stato un poeta e saggista italiano.
Sacerdote, durante la guerra fu tra i fondatori de «L’Uomo», rivista clandestina antifascista; negli anni successivi collaborò con don Zeno Saltini alla costruzione della libera «Città di Nomadelfia» e con padre Camillo De Piaz fondò a Milano la «Corsia dei Servi». Negli ultimi trent’anni visse a Sotto il Monte (Bergamo) dove diresse il Centro studi ecumenici Giovanni XXIII.
La sua opera, che testimonia un cristianesimo vissuto come ansia di comprensione dei problemi del mondo contemporaneo e come lotta contro il Nulla del male, comprende numerosi volumi di saggi (Non hanno più vino, 1957 e 1979; Tempo dello Spirito, 1966; Alla porta del bene e del male, 1978; Il diavolo sul pinnacolo, 1988), testi teatrali (La terra non sarà distrutta 1951), poesie (Io non ho mani, 1948; Se tu non riappari, 1963; Il sesto Angelo, 1976; Il grande male, 1987; O sensi miei. Poesie 1948-1988, 1990; Canti ultimi, 1991; Qohelet, 1992); traduzioni (I Salmi, 1973 e, con G. Ravasi, 1987; Chiesa che canta, 7 voll., 1981-82). Nei testi poetici, in cui Turoldo ha dato le prove letterariamente più valide, una sensibilità e una pregnanza semantica tutte novecentesche si fondono con risonanze ed echi biblici.
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Collettivo Culturale TuttoMondo vuole essere un viaggio attraverso le varie forme dell’arte, della cultura e del costume.
Parole e immagini che possano offrire bellezza, far nascere una riflessione, dare meraviglia in questo momento in cui la meraviglia sembra essere perduta e stimolare la curiosità e la voglia di guardare il mondo, a TuttoMondo, cogliendone tutta la bellezza di luci, colori e d’ombre.
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