cctm collettivo culturale tuttomondo Cielo d’Alcamo (Italia)
Rosa fresca aulentis[s]ima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate:
tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate;
per te non ajo abento notte e dia,
penzando pur di voi, madonna mia.
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Rosa fresca e profumatissima (aulentissima),
che appari verso l’estate,
tutte le donne, giovani e sposate, vorrebbero somigliarti:
liberami dal fuoco della passione, se vuoi;
per causa tua non riposo (abento) notte e giorno,
perché penso continuamente a voi,
signora del mio cuore.
Cielo d’ _Alcamo, Rosa fresca aulentissima, frammento, XII secolo
immagine dal web
Cielo d’Alcamo (XIII secolo), è stato un poeta e drammaturgo italiano. È uno dei più significativi rappresentanti della poesia popolare giullaresca della scuola siciliana.
L’opera a lui attribuita, e l’unica pervenutaci, è il celebre “Rosa fresca aulentissima,” un contrasto poetico, cioè un dialogo poetico tra due personaggi, dove un uomo corteggia una donna inizialmente riluttante che poi cede al suo amore. Il testo, databile intorno al 1231-1250, è scritto in un volgare a base siciliana con influenze continentali e mostra una commistione di termini colti e popolari, tipica della poesia giullaresca, e si pensa fosse destinato alla rappresentazione scenica, probabilmente come una forma di teatro di strada.
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