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Amore che vieni amore che vai

28/12/2025 By carlaita

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Amore che vieni amore che vai Chiara Dattola cctm a noi piace leggere

Amore che vieni, amore che vai

Due giorni nella vita di due persone innamorate. Il primo, quando tutto comincia, e l’ultimo, quando ci si lascia. A chi legge, la possibilità di immaginare cosa è successo in mezzo. In questa puntata: Elise, 25 anni.

Il primo giorno

“Non mi sono mai innamorata prima, nessuno finora mi ha mai davvero interessata. Sono svedese, e dopo l’esame di maturità sono andata nel sud della Francia per lavorare come ragazza alla pari in una famiglia. Ho conosciuto altre babysitter e spesso andiamo insieme in una discoteca, non molto elegante ma fanno entrare tutti e non si preoccupano di come si è vestiti.

In sottofondo c’è musica commerciale, i grandi successi che fanno ballare tutti. Scendo le scale della discoteca e vedo il bar. Lui è dietro il bancone, fa il cameriere – alto, muscoloso, capelli scuri. Credo che mi abbia vista, ma non mi parla. Noi come al solito finiamo la serata alle 4 del mattino. Dico a una delle mie amiche che lui mi piace. Lei è un po’ sorpresa, non mi ha mai sentito parlare di ragazzi.

Torniamo in quel locale tutti i fine settimana, ma lui rimane freddo, distante. La prima volta che mi rivolge la parola è per offrirci da bere: ‘Ecco un bicchiere per voi’. Dopo mi chiede da dove vengo, che tipo di musica ascolto, cosa ho fatto prima di venire in discoteca. Anch’io gli faccio delle domande, ma lui non risponde. Poi un giorno mi chiede il numero di telefono. Sono contenta, ma non sono sicura di piacergli davvero, è un ragazzo strano.

Una settimana dopo, sempre in discoteca, passo davanti a lui mentre è al bar, ma lo ignoro, non capisco perché non mi abbia ancora chiamata. Finalmente il giorno dopo mi scrive: ‘Volevo sapere se domani ti va di pranzare insieme’. Gli rispondo subito di sì, ma non voglio che venga a prendermi a casa, non si sa mai, lui è un cameriere che ho conosciuto in un bar, sono un po’ diffidente. Ci vediamo nel centro di Aix-en-Provence in un ristorante asiatico non molto chic, ma comunque non un fast food. Mangio in fretta un sacco di sushi, lui mi aiuta con le bacchette e mi dice che non ha mai visto una ragazza mangiare più di lui. Continua a piacermi ma è molto riservato e la cosa un po’ mi disorienta, qualcuno che non parla della propria vita privata non ispira molta fiducia.

Mi accompagna in auto sotto casa. Mi sento un po’ a disagio, non so se dovremmo baciarci o no. Lui non fa nulla, ma mentre sto scendendo dice: ‘Neanche un bacetto?’. Appena uscita chiamo la mia amica per raccontarle tutto. Non so se ci rivedremo ma ricevo subito un suo messaggio. Poi cominciamo a vederci quasi tutti i giorni, passeggiamo, mangiamo sushi, ci conosciamo, finché un pomeriggio, sul bordo di una diga, ci baciamo.

Più avanti, mi invita a passare il fine settimana a Nizza con lui. Non ho molta esperienza con il sesso e non voglio farlo subito. Ma non voglio nemmeno dirglielo. Alla fine non ci andiamo, ma cominciamo a dormire insieme nel suo piccolo appartamento. Sono felice, è raro che mi piaccia qualcuno in questo modo”.

L’ultimo giorno

“Apro la porta di casa e lui non c’è. Deve essere uscito mentre facevo le mie due ore di babysitting. All’ingresso non c’è più la scatola con le sue cose. ‘Forse l’ha messa altrove’. Entro in bagno, il suo spazzolino, il suo dentifricio, i suoi prodotti non ci sono più. Tutto è sparito. Ok. Nella nostra camera apro l’armadio, è vuoto, non c’è più niente di suo. Capisco subito, sono distrutta, urlo. Gli mando un messaggio: ‘Ma dove sei?’. Lui mi risponde: ‘Arrivo così ti spiego’.

Un’ora dopo è nel nostro salotto: ‘Non posso più stare con te’. ‘Ma perché vai via così, senza dirmi nulla?’. Due ore prima stavamo ancora mangiando insieme i waffles che avevo preparato, e parlavamo di cosa avremmo fatto quella sera. Non mi dice dove sta andando, ma penso che un’uscita così teatrale sia per l’altra ragazza e che non abbia il coraggio di dirmelo in faccia. Anche lei lavora come cameriera nel locale dove l’ho conosciuto. Anche lei è svedese e studia giurisprudenza come me. Mi aveva confessato di averla baciata, in realtà poi ho scoperto dal suo telefono che aveva una vera e propria doppia vita.

Un giorno lei lo ha chiamato mentre lui dormiva, le ho risposto io e le ho proposto di prendere un caffè. È stato il momento delle confessioni, neanche lei sapeva che stava con me. Ci siamo mostrate solidali, quasi complici, e per quanto assurdo possa sembrare, è stato quasi divertente nonostante tutto. Ho deciso di tornare a casa con lei. Lui era in salotto a guardare la televisione. ‘Non sono da sola, sono venuta con un’amica’. Ci guarda entrambe senza dire nulla, finendo per lamentarsi della fatica di dover nascondere l’una all’altra. Gli chiediamo spiegazioni, lui è distaccato, quasi indifferente. Io piango, l’altra ragazza se ne va. Più tardi mi scrive che è innamorata, e che nonostante tutto vuole restare con lui.

Neanche io sono riuscita a lasciarlo. Lui si è giustificato dicendomi che era a disagio perché sapevo dell’altra storia. Dopo il suo trasloco a sorpresa, ho passato sette giorni a letto, a ripensare a quella giornata trascorsa a mangiare waffles. Mi chiedevo cosa avessi fatto per meritare tutto questo, se fosse colpa mia. In realtà penso che avesse già pianificato tutto e che stesse solo aspettando il momento giusto, e quel momento sono state le mie due ore di babysitting.

La nostra relazione non aveva futuro. Lui si sentiva a disagio per i miei studi, che andavano bene, mentre lui continuava a fare il cameriere. Ho fatto le mie prime esperienze con lui, ho vissuto dei momenti felici, ma il modo brutale con cui è finita la nostra storia mi ha un po’ traumatizzata. Non sono sicura che riuscirò di nuovo a convivere con qualcuno”.

da Internazionale, 30/07/2025

Amore che vieni, amore che vai è una serie del quotidiano francese Le Monde che racconta il primo e l’ultimo giorno di una storia d’amore.

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illustrazione: Chiara Dattola

traduzione di Andrea De Ritis

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