cctm collettivo culturale tuttomondo Adriana Asti (Italia)
video: Milano che non c’è più, Spoleto 54, 2011
con Adriana Asti
direzione musicale e pianoforte Alessandro Nidi
violoncello Ilaria Catozzi
clarinetto Alessio Terranova
produzione Just in Time – Mauro Diazzi
Una donna di Milano guarda l′evoluzione della sua città che lentamente sta mutando e le diventa estranea. Questa donna è un′attrice, Adriana Asti: ed è lei, con la sua voce e la sua “milanesità”, a condurre lo spettatore in questo labirinto apparentemente inestricabile e pieno di suggestioni. Il mondo dell′Italia del Nord, della civiltà lombardo-veneta, o meglio ancora della civiltà milanese, si compone attraverso le testimonianze, le voci, i suoni, i rumori, le musiche, i momenti non vissuti e raccontati, quasi fossero lampi o intervalli, in un grande labirinto che Adriana Asti interpreta e vive. Come una guida turistica e sentimentale, ci fa riscoprire una Milano non da bere, ma che ha ancora l′odore della nebbia e il fascino forosetto di certi cortili segreti, di certe stradine con l′acciottolato, di certe chiese fuori mano.
Adriana Asti (Milano, 1931 – Roma, 2025) è stata un’attrice e doppiatrice italiana.
Iniziò a recitare giovanissima, debuttando a teatro nel 1951 e riscuotendo presto successo con ruoli importanti come ne Il crogiuolo di Arthur Miller, diretto da Luchino Visconti, che fu uno dei suoi primi grandi maestri. Visconti le affidò ruoli anche nei suoi film Rocco e i suoi fratelli e Ludwig. Collaborò inoltre con registi di culto come Pier Paolo Pasolini, regista di Accattone (1961) dove interpretò il personaggio di Amore, una prostituta tragica e lirica, e Bernardo Bertolucci, che la diresse in Prima della rivoluzione (1964).
Tra le sue interpretazioni più celebri spiccano:
Amore in Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini: Il ruolo della prostituta Amore è una delle sue performance più struggenti e memorabili, contribuendo in modo determinante all’immaginario pasoliniano.
Gina in Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci: Adriana Asti interpreta la zia del protagonista, in un ruolo centrale che la consacra come musa dell’autore e simbolo del cinema della Nouvelle Vague italiana.
Cugina in Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti: Una presenza intensa in uno dei capolavori del cinema italiano, diretto da un regista con cui l’attrice ebbe una collaborazione artistica assai significativa.
Ludwig (1973) di Luchino Visconti: Un altro importante ruolo nel cinema viscontiano.
Caligola (1979) di Tinto Brass: Qui Asti si è distinta per la sua audacia e capacità di affrontare ruoli provocatori in un film controverso.
Altri ruoli d’autore: ha ricoperto ruoli significativi anche in film come La caduta degli dei di Visconti, L’assassino di Elio Petri, Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi e La locandiera di Paolo Cavara.
Adriana Asti ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un David di Donatello nel 1974, diversi Nastri d’argento, e nel 2015 un Nastro d’argento alla carriera.
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cctm Festival di Spoleto