cctm collettivo culturale tuttomondo Barbara Cassioli
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Nelle mille notti passate con le mani nella stoffa ho sempre percepito qualcosa di ancestrale, di arcaico. Io sentivo le generazioni di donne che lo avevano fatto prima di me.
La mia bisnonna e la mia nonna le sentivo accanto .
Barbara Cassioli
da Una vita cucita a mano
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opera: Antoine Raspal, L’atelier della sarta, Arles, 1760
Barbara Cassioli (Bologna, 1986)
Condone ombelicale intorno al collo e naturale predisposizione per il diverso e il più fragile, lavora per dieci anni con persone in condizione di grave emarginazione sociale, vittime di tratta e minori stranieri. Nel mentre cerca di far confluire in una vita ordinaria progetti teatrali, circensi e di sartoria sociale. È Saturno che scombina tutti i piani e a 28 anni, per la prima volta, Barbara parte, senza biglietto di ritorno, verso Algeciras, via terra, lungo la costa e poi verso Marocco e Kenya.
Cambia profondamente. Torna e riparte, ogni volta sentendosi più radicata, espressiva, ispirata e felice. Da quel momento, i viaggi diventano uno strumento di evoluzione personale. Inizia a scrivere per una community di viaggiatrici solitarie e il suo blog, Viaggiare a piedi scalzi, diventa in breve punto di riferimento per un viaggiare in armonia con quello che ci circonda.
Nel 2020, con Alpine Studio, pubblica il suo primo libro Di questi tempi.
Abbiamo paura dello sconosciuto?
Il denaro è il nostro unico mezzo di scambio?
È possibile vivere dei propri talenti e in maniera autentica?”
Barbara Cassioli, nel tentativo di rispondere a queste domande, decide di partire da sola: da Bologna a Lampedusa, l’isola più meridionale d’Italia. La viscerale paura di rimanere senza soldi le dà il giusto spunto per affrontare il viaggio senza un euro in tasca, e tutto ciò che risparmia si traduce in una donazione per Mediterranea Saving Humans, l’associazione che si occupa di monitoraggio e salvataggio di naufraghi nel bacino del Mediterraneo.
Il viaggio si delinea come una continua scoperta di realtà virtuose in cui vivere diversamente è possibile, forme di vita comunitaria, storie di cambiamento e ispirazione.
L’Italia è bellissima. Lo è nei luoghi, nei paesaggi, nella natura, nei paesi e nelle città, ma soprattutto lo è nelle persone, nella loro capacità di accogliere e di condividere. Ad ogni passaggio in autostop, ad ogni nuova tappa e conoscenza Barbara scopre una realtà diversa, lontana dai meccanismi a cui siamo abituati nel quotidiano, un’Italia fatta di lentezza, vicina alla terra, alla fatica e all’autenticità. Un’Italia che sa ascoltare.
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