cctm collettivo culturale tuttomondo Fedor Dostoevskij A poco a poco
A poco a poco, tuttavia, mi abituai anche a questo. E poi avevo una via d’uscita che serviva a pianificare ogni cosa, ed era: il salvarmi nel bello e nel sublime, ovviamente nella mia fantasia. Fantasticavo in un modo tremendo, ero capace di fantasticare per tre mesi di seguito, ricantucciato nel mio angolo.
Fedor Dostoevskij
da Memorie dal sottosuolo, Einaudi, 1988
foto: Rosario Leotta – fair use
Fëdor Dostoevskij nasce a Mosca l’11 novembre del 1821 da una famiglia aristocratica decaduta e di modeste condizioni economiche.
Nel 1837, alla morte della madre, è iscritto alla scuola militare di Pietroburgo; studia controvoglia, perché i suoi interessi sono già rivolti alla letteratura. Così dopo essersi diplomato comincia a scrivere, tra le difficoltà finanziarie che lo opprimono.
Nel 1843 pubblica il suo primo libro, il romanzo Povera gente, che attira l’interesse e l’approvazione della critica. Sei anni dopo, nel 1849, per aver partecipato ad alcune riunioni di carattere socialista, è arrestato come sospetto di attività rivoluzionaria, processato e condannato a morte; solo davanti al plotone di esecuzione la pena è commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia.
La terribile esperienza e gli anni di prigionia incidono molto sul suo carattere e sulla sua salute, che, già precaria, da allora sarà minata da frequenti crisi epilettiche.
Di ritorno dalla Siberia, dove si è anche sposato, Dostoevskij rievoca quanto gli è successo nelle Memorie da una casa di morti (1861-1862).
Per quanto angustiato da gravi problemi economici, aggravati dalla sua passione per il gioco e dalle sue condizioni di salute, negli anni successivi Dostoevskij compone vari romanzi: Umiliati e offesi (1862); Memorie del sottosuolo (1864); Delitto e castigo (1866); L’idiota (1868).
Rimasto vedovo, si risposa con la sua segretaria; a un certo punto, deve lasciare la Russia per sottrarsi alle persecuzioni dei creditori. Tra il 1867 e il 1871, vive perciò all’estero, tra gli stenti, passando continuamente dalla Germania alla Svizzera, alla Francia, all’Italia. Di ritorno in Russia, Dostoevskij nel 1873 pubblica I demoni; nel 1875 L’adolescente; infine, nel 1880, I fratelli Karamazov, il suo ultimo romanzo. Ammalato da tempo, muore il 28 gennaio del 1881, a Pietroburgo.
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