cctm collettivo culturale tuttomondo Roberto Vecchioni (Italia)
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Quando avevo 11 anni, tutto è nato perché ho scoperto in casa un libretto di greco di mio padre. Lui mi disse: ‘Lascia stare, è una cosa difficilissima’. Io invece lo tenni, e di notte, sotto le coperte tentavo di capire.
Ho imparato così, da autodidatta. Al compleanno dei 12 anni ho chiesto a mio padre come regalo un vocabolario di greco. Per anni ho letto e tradotto da solo.
Non volevo apparire secchione, così anche se finivo prima le versioni, consegnavo con gli altri. Nessuno poteva sapere che traducevo senza vocabolario, e io non lo dicevo.
La mia è tutta una vita a passare compiti. Tuttavia lo studio del classico era un gioiello mio, ne ero geloso. Non riuscivo a confrontarmi con i miei compagni. Vedevo il mondo a modo mio, e lo scrivevo. Ho scritto una quantità enorme di commenti su quello che leggevo e mi si apriva la conoscenza del mondo.
Roberto Vecchioni
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foto: Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni è uno dei padri storici della canzone d’autore in Italia.
È stato professore di greco e latino per molti anni, attualmente insegna Forme di poesia in musica all’Università di Pavia. Per Einaudi ha pubblicato Viaggi del tempo immobile (1996), Le parole non le portano le cicogne (2000), Parole e canzoni (2002), Il libraio di Selinunte (2004 e, con una nuova prefazione in forma di racconto, 2007), Diario di un gatto con gli stivali (2006), Scacco a Dio (2009 e 2011), Il mercante di luce (2014), La vita che si ama. Storie di felicità (2016) e Lezioni di volo e di atterraggio (2020). Per Frassinelli è uscito il libro di poesie Di sogni e d’amore (2007). Nel 2011 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone «Chiamami ancora amore».
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Lui mi disse: ‘Lascia stare, è una cosa difficilissima’.