centro cultural tina modotti Luigi Finucci poesia
di Luigi Finucci (Italia)
#2
Stamattina
ho incontrato una ragazza.
Rideva con la bocca chiusa,
aveva perso molti denti: genetica penso.
Eppure i suoi occhi
brillavano in modo diverso.
Chissà chi se n’è accorto.
In pochi.
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de Luigi Finucci (Italia)
#2
Esta mañana
he encontrado a una muchacha.
Reía con la boca cerrada,
había perdido muchos dientes: genética supongo.
Aún así sus ojos
brillaban de forma diferente.
Quién sabe quién se dio cuenta.
Pocos.
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Traduzione: Antonio Nazzaro
Foto: Luigi Finucci
Luigi Finucci è nato a Fermo il 15 maggio 1984, dove risiede.
Pubblica diverse sillogi di poesia tra il 2013 e il 2018 tra cui “L’ultimo Uomo” – Giaconi Editore, “Le prime volte non c’era stanchezza” – Eretica Edizioni e “Canto dell’attesa” – Ladolfi Editore.
Dal 2015 inizia a pubblicare libri per bambini sempre con la Giaconi, tra cui “L’aspirante Astronauta” e “Il paese degli Artigiani”. In cantiere c’è un nuovo progetto sul mondo dell’acqua a cui l’autore è molto legato lavorando nel settore come Coordinatore di una struttura natatoria del Fermano e come Docente della Federazione Italiana Nuoto.
Suoi componimenti sono presenti in diverse riviste, e alcuni suoi testi sono stati tradotti in spagnolo e in rumeno.
La poesia di Luigi Finucci ci restituisce, attraverso uno sguardo religioso in contrasto con la dominante cultura del nichilismo, il senso del movimento oggettivo e ideale che egli va tracciando con gli altri esseri viventi nel labirinto della vita, tra oscurità e bagliori di bellezza e tenerezza, in cerca di risposte.
La grazia dei versi, nati da un lavoro tenace e attento specialmente all’esattezza e pregnanza del lessico, interpreta già stilisticamente il desiderio di una soluzione armoniosa, che risollevi il destino dell’umanità tutta, assumendo come figure epifaniche il bambino e la donna, portatrici di speranza e di amore, capaci, come già accaduto nella dimensione privata dell’autore, di dare senso al proprio andare. (by Franca Alaimo)