centro cultural tina modotti José Ioskyn (Argentina)
Indolenza di José Ioskyn (Argentina, 1962)
Gaius Plinius
cavallerie provinciale
si sposò tre volte.
La prima per incoscienza
la seconda per interesse
la terza per amore.
Non ebbe figli.
Conversava con i suoi amici
per corrispondenza.
Quando la sua terza sposa s’ammalò
si convertì all’incuranza, all’ozio.
Il suo disincanto fece scuola
tra funzionari e poeti
che languiscono
e si suicidano
quasi senz’accorgersene.
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Indolencia de José Ioskyn (Argentina, 1962)
Gaius Plinius
caballero provinciano
casó tres veces.
La primera por inconsciencia
la segunda por interés
la tercera por amor.
No tuvo hijos.
Conversaba con sus amigos
por correspondencia.
Cuando su tercera esposa enfermó
se convirtió a la desidia, al ocio.
Su desencanto hizo escuela
en funcionarios y poetas
que languidecen
y se suicidan
casi sin darse cuenta.
Traduzione: cctm
Foto: José Ioskyn
José Ioskyn nació en La Plata. Publicó El mundo después (relatos), Nunca vi el mar (poesía), Literatura y vacío (ensayo), Manual de jardinería (novela) y Acerca de un imperio (poesía).
(Monica Vistali, CARACAS) – Il Centro Cultural Tina Modotti è oggi una delle realtà più interessanti, in Sud America, fra le tante che si occupano di cultura e che, soprattutto, hanno un riferimento più o meno diretto con l’Italia. Il Centro nasce su iniziativa di Antonio Nazzaro, poliedrica figura di intellettuale, da quasi vent’anni trasferitosi nei paesi del Sud America e dell’America Centrale, dove, fra Messico e Venezuela, ha dato vita a numerosissime iniziative diventando un punto di riferimento per chi ama la poesia, l’ arte, la bellezza e la cultura.
“L’idea del Centro Cultural Tina Modotti”, ci racconta Nazzaro, “nacque durante un seminario nell’ Universitá delle Arti a Caracas nel 2008. Parlando con i miei alunni mi resi conto della necessitá di creare uno spazio che potesse dare visibilitá ai giovani artisti venezuelani e dove ci fosse la possibilitá di creare degli eventi in collaborazione con artisti italiani.