centro cultural tina modotti Jorge Galán
Mattina di novembre (frammento) Jorge Galán (El Salvador)
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Un colle non è una casa ma la mia casa non esiste.
Non è mai esistita. La mia casa è il tramonto della sera.
Il vento del nord costruisce pareti che uniscono l’occidente con l’oriente.
Dentro, mi sono mosso come la melodía di una scatola musicale.
Il mondo è freddo. Il mondo è rumoroso. Quelli che fanno faville
non meritano di fare festa. Non in questo giorno terribile. Non
sotto questa luna sul punto di scoppiarmi nelle mani. Non
sotto la bufera che si genera sotto il mio piede tremendo, fermo
sui resti di una civiltà e un istante.
Non posso ripetere le parole che nella notte mi parlano del mare.
La tristezza non è una parola, è un clamore che si ferma.
Il mondo è freddo. E questa mattina senza dubbio sono il mondo.
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Mañana de noviembre (Fragmento) Jorge Galán (El Salvador)
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Un cerro no es una casa pero mi casa no existe.
Nunca ha existido. Mi casa es el crepúsculo de la tarde.
El viento del norte construye paredes que unen el occidente y el oriente.
Adentro, me he movido como la melodía de una caja de música.
El mundo es frío. El mundo es bullicioso. Los que están de fiesta
no merecen estar de fiesta. No este día terrible. No
bajo esta luna a punto de explotarme en las manos. No
bajo la tempestad que se produce bajo mi pie tremendo, detenido
sobre los restos de una civilización y un instante.
No puedo repetir las palabras que en la noche me hablan del mar.
La tristeza no es una palabra, es un clamor que se detiene.
El mundo es frío. Y esta mañana sin duda soy el mundo.
traduzione: cctm
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