collettivo culturale tuttomondo Helena Caruso (Italia)
Australia di Helena Caruso (Italia)
La distanza fra me e te
è ormai breve
inferiore
a quella fra me e me.
Ma tu non mi ascolti.
Mi presti orecchio solo quando
ti parlo del mare
come quelle grandi conchiglie
rubate alla sabbia
per farne soprammobili.
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Da Come quarzo rosa, La Ruota Edizioni 2020
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foto: Helena Caruso
Helena Caruso è nata ad Augusta nel 1989. La sua prima raccolta di poesie, dal titolo Come quarzo rosa, è stata pubblicata nel 2020 da La Ruota Edizioni.
Alcuni suoi inediti hanno ottenuto dei riconoscimenti letterari: menzione di merito al Premio Gustavo Pece 2016, premio speciale della giuria al Premio Città di Latina 2017, secondo posto al Premio Città di Davoli 2017. È inoltre risultata finalista al premio Il Giardino di Babuk – Proust en Italie 2020.
Suoi testi sono apparsi sul blog di poesia della Rai fondato e diretto da Luigia Sorrentino, sulla Bottega della poesia del quotidiano la Repubblica diretta da Gilda Policastro e su vari altri blog e riviste online specializzate (Diwali – Rivista Contaminata, Poetry Factory).
Nel 2021 è la quarta classificata della XV edizione del Premio Letterario Internazionale “VOCI – Città di ROMA” per la categoria Libro edito di poesia.
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Il cuore di donna, raccontato dalla giovane poetessa Helena Caruso nella sua prima silloge, Come quarzo rosa (edito da La Ruota Edizioni) è un mondo ricco di storie, confessioni, sentimenti.
Il quarzo rosa nei versi accennato è simbolo di femminilità e fertilità: ogni volta che la donna si addentra in sé stessa cerca di svelare una notte profonda e imprevedibile.
Una poesia fertile: di idee e di una ironia sfuggente quale estrema difesa all’amore, cui arrendersi. Una lotta interiore contro la sua assenza.
Sotto una nuova luce, le parole stesse, vibranti nella costruzione stessa del verso, vengono messe in discussione nella loro accezione più profonda, quale presa di coscienza di un episodio di vita – un attimo, uno sguardo, una vita, una morte, un abbandono – e da qui trapela il coraggio quasi ironico e sfacciato di vivere la vita nella sua continua imprevedibile bellezza.
Nel piccolo miracolo della poesia – quando questa “accade” , misteriosamente – l’autrice, raggiungendo consapevolezza di sé, svela la femminilità che affronta il dolore; il suo sguardo veglia nella notte, e la sua arte, come in una preghiera, racconta un’intima solitudine, in apparenza inconciliabile col mondo.
Nella poesia si comincia una riscoperta graduale – e sorprendentemente risoluta – di sé; e come quarzo rosa (che secondo leggenda ispira amore puro) può assorbire e diffondere una luce sorprendente. Con la pericolosa consapevolezza che troppa luce può sbiadire la sua romantica e inaspettata lucentezza.
Un esordio da una poetessa di sicura sensibilità e curiosità, che senza tema affronta la memoria incerta e sofferta del corpo e dell’anima. (by Pietro Fratta)