cctm collettivo culturale tuttomondo Gabriela Fantato
Figli di Gabriela Fantato (Milano, 1960)
I figli vanno dove nessuno sa,
vengono da un incontro di cellule,
dal caso o da un destino.
Il compito resta ancora
________sfuggire le trappole,
________dissodare il terreno
con la determinazione di chi
semina fagioli, ogni anno a marzo.
E non sa se ci sarà la mano
a raccoglierli.
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da Terra Magra, Il Convivio Editore, 2023
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foto: Garbiela Fantato
Gabriela Fantato è nata nel 1960 a Milano, dove vive. Docente di Lettere al Liceo Linguistico Manzoni di Milano, poetessa, critica, saggista.
Ha pubblicato le raccolte poetiche: Terra magra (Il Convivio Editore, 2023), La seconda voce (Transeuropa, 2018), L’estinzione del lupo (Empiria, 2012), A distanze minime, in Almanacco dello Specchio (Mondadori, 2009), ora in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); The form of life, trad. E. di Pasquale (Chelsea Edition, 2012), Codice terrestre (La Vita Felice, 2008); Il tempo dovuto. Poesie 1996-2005 (editoria&spettacolo, 2005); Northern Geography, trad. E. di Pasquale (Gradiva Publications, 2002); Moltitudine, in Poesia contemporanea. Settimo quaderno italiano, a cura di F. Buffoni (Marcos y Marcos, 2001); Enigma (DIALOGOlibri, 2000) e Fugando (Book Editore, 1996).
È presente in varie antologie, tra cui: Bona Vox, la poesia torna in scena, a cura di R. Mussapi (Jaca Book, 2010) e Meglio qui che in ufficio, aforismi – epigrafi, a cura di A. Schatz e M. Vaglieri (Rizzoli, 2009).
Ha curato con Luigi Cannillo La Biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani (Joker, 2006) e diretto la rivista di poesia, arte e filosofia “La Mosca di Milano”. Per il teatro ha scritto i libretti in versi: Messer Lievesogno e la Porta Chiusa, La bella Melusina, L’elefante di Annibale, Enigma-i Tarocchi e Ghost Cafè, andati in scena nei maggiori teatri italiani.
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Sono delle poesie, queste di Gabriela Fantato, che ribadiscono la necessità di una radicale disubbidienza di fronte alla parola che si arroga il diritto di inquadrare, classificare, inscrivere nel cerchio cupo del giudizio ciò che si dà nel mondo, scegliendo il balzo oltre la linea tracciata dal senso comune, la navigazione che mette in conto le insidie e le promesse del mare aperto. Da ogni verso ci raggiunge un bisogno profondo di raccoglimento, di distillazione dei sentimenti e dei pensieri, che non si traduce in un desiderio di fuga, di astrazione, ma che si nutre di gesti quotidiani di attenzione verso le più basilari esigenze dell’altro…