cctm collettivo culturale tuttomondo Carmina Burana
I Carmina Burana sono una raccolta di poesie medievali, principalmente in latino, ma anche in tedesco e in francoprovenzale, ritrovata nel monastero di Benediktbeuern, in Baviera, nella metà del XIV secolo.
La raccolta comprende circa 250 componimenti, di diversa natura e argomento. Ci sono poesie amorose, satiriche, religiose, moralistiche e conviviali.
I Carmina Burana sono un documento importante per la comprensione della cultura medievale, e sono stati fonte di ispirazione per molti artisti, tra cui il compositore Carl Orff, che nel 1937 ha tratto una celebre cantata scenica.
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O Fortuna,
velut Luna
statu variabilis!
Semper crescis
aut decrescis
O Sorte,
come Luna
sei sempre variabile!
Sempre cresci
o decresci
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Carmina Burana, Carl Orff, 1937
Orchestra e Coro Festivalopera. Abbazia di San Galgano, Festivalopera 2007
Direttore Bruno Nicoli, Maestro del coro Maurizio Preziosi
Nel 1937, il compositore tedesco Carl Orff musicò alcuni brani dei Carmina Burana, realizzando un’opera omonima. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani.
La prima rappresentazione fu l’8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno, mentre la prima rappresentazione italiana si tenne al teatro alla Scala a Milano il 10 ottobre 1942.
Per le sue caratteristiche può essere definita anche “cantata scenica” ed ha il sottotitolo “Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”. L’opera non presenta una trama precisa e richiede tre solisti (un soprano, un tenore e un baritono), due cori (uno dei quali di voci bianche), mimi, ballerini e una grande orchestra (Orff ne ha composto anche una seconda versione dove l’orchestra è sostituita da due pianoforti e percussioni).
L’opera è strutturata in un prologo e tre parti. Nel prologo c’è O Fortuna, l’invocazione alla Dea Fortuna sotto cui sfilano diversi personaggi emblematici dei vari destini individuali. Nella prima parte si celebra la Veris laeta facies, ovvero il lieto aspetto della primavera. Nella seconda In taberna, ovvero “All’osteria”, si hanno prevalentemente canti goliardici; la terza parte – Cour d’amours, cioè “Le corti dell’amore” – contiene brani che inneggiano all’amore e che si concludono con il coro di grazie alla fanciulla (Ave, formosissima). Nel finale si ha la ripresa del coro iniziale alla Fortuna.
Quest’opera fa parte del trittico teatrale di Orff Trionfi che, composto in periodi diversi, comprende anche i Catulli Carmina e il Trionfo di Afrodite. (fonte Wikipedia)